Mancano poco più di due mesi alleelezioniel’Unione europea si prepara a garantire che la disinformazione e lefake newsonline non influenzino il dibattito pubblico. LaCommissione europea, infatti, ha pubblicato in data 26 marzolelinee guida per le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioniper mitigare i “rischi sistemici” in vista dell’apertura delle urne a inizio giugno. Lelinee guida, basate sul nuovoDigital Services Act(Dsa), delineano gliobblighi per i servizi digitali con oltre 45 milioni di utenti attivi nell’Unione, focalizzandosi suipericoli legati ai processi elettorali, ai diritti fondamentali e alla libertà di espressione: «Le elezioni del Parlamento europeo sono particolarmente vulnerabili e necessitano di mettere in atto misure speciali», haspiegatoun funzionario. Il documento, nel complesso,propone una serie di misure da adottare prima, durante e dopo le elezioni, con un focus sulla preparazione interna delle piattaforme(tra queste rientrano due grandi motori di ricerca,GoogleeBing, insieme a17 piattaforme, tra cui quelle disocial networking) attraverso l’incremento dirisorse dedicate. Tra le tattiche dimitigazione del rischioci sono, per esempio, ladiffusione di informazioni ufficiali, programmi di alfabetizzazione mediatica, l’adattamento dei sistemi di raccomandazione(quegli algoritmi che ci consigliano i contenuti sulla base delle nostre ricerche precedenti)e la limitazione della monetizzazione. Inoltre,per garantiremaggiore trasparenza, la pubblicità politica deve essere chiaramente etichettata come tale. Più nello specifico, le aziende di social media saranno tenute aorganizzare una squadra difact-checkere di moderatori con una conoscenza collettiva delle 24 lingue dell’Unione.Di particolare interesse, poi, è l’attenzione rivolta allamitigazione dei rischi legati all’intelligenza artificiale generativa, considerando il potenziale deideepfakenel diffonderecontenuti non solo falsi, ma anche pericolosi. Nel concreto, le piattaforme non sono legalmente obbligate a mettere in atto le nuove misure, mase non dispongono di sistemi di mitigazione che siano efficaci possono incorrere in sanzioni fino al 6% del loro fatturato e multe se non rispettano il Dsa. La Commissione consiglia inoltre unastretta cooperazione con autorità nazionali, europee, esperti indipendenti e organizzazioni della società civileper garantire uno scambio efficiente di informazioni, soprattutto per quanto riguarda lamanipolazione e l’interferenza dall’estero. In questo contesto, l’Unione europea ha sottolineato chel’attenzione alla disinformazione non è rivolta soltanto a pericoli provenienti dall’interno, ma anche da attori esteri: «Dobbiamo stare all’erta indipendentemente da dove provenga la campagna di disinformazione, dato il contesto geopolitico in cui ci troviamo, con le due zone di guerra nel nostro vicinato», spiegano. Ma perché si sono rese necessarie queste misure?Durante la presentazione delle nuove linee guida, i funzionari hanno riportato alcuni casi verificatesi negli ultimi 9 mesi, mentre il Dsa non era ancora in vigore. In Olanda, durante l’ultima tornata elettorale sono circolate suFacebookfake newslegate alle modalità di voto, mentre nei Paesi Bassi igruppi di estrema destra hanno cercato di emulare Trump affermando che le elezioni generali erano state rubate, utilizzando hashtag come#votefraude#stopthesteal. Ancora, in Spagna account falsi hanno diffusonotizie secondo cui sarebbero state presenti delle bombe nelle cabine elettorali, scoraggiando gli elettori. Eventi, questi, che hanno ben evidenziato la necessità di vigilanza e interventi mirati per proteggere l’integrità delle elezioni e il libero dibattito democratico.
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