L’evoluzione deitrasportinel prossimo decennio è centrale nel dibattito europeo per latransizione digitale e ambientalecomunitaria. Le sfide per il suo raggiungimento sono state al centro dell’eventoInnovazione in movimento – MaaS4Italy per la mobilità del futuroorganizzato negli spazi delle Officine grandi riparazioni dai Comuni di Torino e Milano con il coordinamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Questa occasione è stata utile per conoscere meglio il termineMaas, che guarda al concetto di mobilità da intendersi come servizio.Mobility as a service,quindi, con l’obiettivo diintegrare su un unico canale digitale le diverse possibilità di trasporto pubblico e privato, includendocar sharing, bike sharing, taxi,così da permettere agli utenti dipianificare la propria esperienza di viaggioin modo comodo e intuitivo. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’ambito dei trasporti che è statasostenuta dal Piano nazionale di ripresa e resilienzacon un investimento di 40 milioni di euro, a cui si aggiungono 17 milioni stanziati dal Fondo complementare e per il quale il Dipartimento per la trasformazione digitale è soggetto attuatore, con il supporto del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Lamobilitàe itrasportiinoltre rappresentano una cartina di tornasole dell’equità socialedi un Paese, perché la rivoluzione digitale deve riguardare tutte e tutti,non può lasciare indietro nessuno.Le piattaformeMaastrasformano dunque le modalità di fruizione e accesso ai trasporti in unmodello flessibileeon demandcapace di garantire agli utentidiverse alternative di viaggio,dalla più veloce alla più economica, passando per quella più ecologica. «Vogliamo mettere gli utenti, sia che si tratti di passeggeri che di merci, al centro dei servizi di trasporto, offrendo loro soluzioni di mobilità su misura basate sui loro bisogni – ha spiegato aLa SvoltaSampo Hietanen, inventore della teoriaMaas- questo significa che, per la prima volta, l’accesso facilitato alla modalità o al servizio di trasporto più appropriato viene incluso all’interno di un pacchetto di servizi flessibili e indirizzati direttamente all’utente finale». Grazie a queste piattaformenon è più necessario scaricare diverse applicazioni per scegliere quale tipologia di trasporto pubblicoutilizzare. IlMaasinfatti offre un accesso snello e conveniente, che fa dellamultimodalitàun vero e proprio cavallo di battaglia, con un occhio particolare alla personalizzazione del servizio: l’utente infatti sceglie l’opzione di trasporto che più si addice alle proprie esigenze. Un ecosistemaMaasrealmente funzionante può generare benefici per tutti i soggetti coinvolti: dai cittadini, che possono accedere anuovi servizi digitali per ogni necessità di spostamento,percependo un valore paragonabile all’auto privata, agli operatori dei trasporti grazie a un sistema di regole chiare, capaci di favorire lo sviluppo del mercato secondo i principi della concorrenza, evitando condizioni di monopolio, fino alla pubblica amministrazione, che è così in grado di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e attuare politiche per incentivare unamobilità sempre più sostenibile. Per dare un’occhiata alle migliori applicazioni delMaasin Europa, bisogna fare un salto inFinlandia, dove il concetto di“mobilità come servizio”sta giocando un ruolo chiave nelle politiche nazionali sui trasporti.Maas Finlandha iniziato a operare come compagnia indipendente che si focalizza sul mercato internazionale, con l’intento di funzionare come intermediario tra fornitori di servizi dei trasporti, utenti e terze parti. Il progettoMaaS4EU, finanziato con fondi europeiHorizon 2020,è basato poi sulla ricerca, lo sviluppo e la verifica di nuove soluzioni in grado di definire modelli di business in grado difornire dati e strumenti concreti che possano rimuovere le barriere, consentendo la creazione di unsingolo mercato dei trasporti europeo interconnesso. Per capire invece cosa sta accadendo inItalia, bisogna ricordare che il progettoMaassta vivendo3 fasi.La prima ha finanziato la sperimentazione in città metropolitane tecnologicamente avanzate, definitecittà “pilota”.Con il primo avviso pubblico sono state individuateMilano, Napoli e Roma. La seconda ha esteso l’iniziativa ad altre 3 città, nello specificoBari, Firenze e Torino,a cui sono destinate risorse del Fondo complementare del Pnrr. La terza fase infine prevede la selezione di7 territori, in grado di assicurare la continuità dell’esperienza di viaggio tra città, territori e Regioni diverse. Parliamo della provincia autonoma di Bolzano e delle regioni Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e Veneto. In questo contesto Torino ha di certo maturato nel tempo una credibilità in terminiMaas, al punto che proprio durante l’eventoInnovazione in movimentoè stato lanciato ilprogettoToMove, che permette laprenotazione dei trasporti su un’app attraverso un unico bigliettocon una formula di viaggio integrata. «Si tratta del primo atto dopo la sottoscrizione del programmaMaas,Mobility as a service for Italy- ha spiegato l’assessora all’innovazione e ai trasporti del capoluogo torinese, Chiara Foglietta – due le fasi previste: la prima da aprile 2024 a settembre 2025, in cui ai primi 5.000 sottoscrittori della sperimentazione sarà erogato unwelcome bonusper l’utilizzo delMaas, e ai primi 1.000 di questi anche un cashback del 20%. Nella seconda, che si concluderà a dicembre 2025, ci sarà l’analisi della fase sperimentale». Questarivoluzione tecnologicaha tuttavia bisogno di essere sostenuta con una rete di connessione che risulti omogenea in tutte le aree nazionali. «La connettività 5G ha il potenziale per migliorare i servizi digitali nelle aree locali, svolgendo un ruolo chiave nel sostenere una ripresa economica e una coesione sociale durature – ha spiegato aLa Svoltail sottosegretario all’innovazione Alessio Butti – Questa tecnologia nelle comunità aiuterà amodernizzarel’assistenza sanitaria, l’istruzione, la pubblica amministrazione e i trasporti, rendendoli più efficienti e resilienti». Secondo Butti si sta costruendo una vera e propria«via europea» per la trasformazione digitale regionale e locale.In Italia sono partite già nel 2017 le prime sperimentazioni per il 5G, i cui sviluppi sono seguiti da uno specifico Osservatorio e finanziati con il pianoConnected Europe Facility.Con le attività del progettoMaas4Italysi ha quindi la sensazione di riuscire aguardare al futuro tenendo i piedi per terra:perché costruire le smart cities in Europa non significa sognare, ma stare in ascolto delleesigenze dei cittadini.
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