Ci sono novità in materia disostenibilità, in particolare per quanto riguarda laCorporate Sustainability Reporting Directive(Csrd). Si tratta di una direttiva europea entrata in vigore il 5 gennaio 2023 che imponenuove regole alle imprese per quanto riguarda la tutela ambientale. Andando nel dettaglio, le grandi, ma anche le piccole e medie imprese quotate, dovrannorendicontare sulla sostenibilità a partire dal 2024,con la pubblicazione dal 2025. Anche alcune aziende extraeuropee dovranno dichiarare se generano oltre 150 milioni di euro sul mercato dell’Ue. Inoltre, gli investitori e le altre parti interessate dovranno avereaccesso alle informazioni di cui hanno bisogno per valutare l’impatto delle aziendesulle persone e sull’ambiente e gli investitori potrannovalutare i rischi e le opportunità finanziarederivanti dai cambiamenti climatici e da altre questioni legate alla sostenibilità. I report dovranno seguire gliEuropean Sustainability Reporting Standards(Esrs), pubblicati ufficialmente il 22 dicembre 2023. Ci sono, però, diverse proposte portate avanti daAssonime,l’associazione per le società per azioni italiane, che sono state rese note neldocumentorelativo alle osservazioni sulla rendicontazione societaria di sostenibilità del 19 marzo 2024. Tra queste, la più interessante è quella sulregime sanzionatorio. Per quanto riguarda le sanzioni, il decreto prevede che leviolazionisiano punite con la reclusione prevista dalle norme sulle false comunicazioni sociali e con le sanzioni amministrative pecuniarie previste dalle norme sul mancato deposito presso il Registro delle imprese. E, in merito, non mancano critiche. Si legge nel documento che “il rendiconto di sostenibilità raccoglie informazioni non solo di natura consuntiva ma anche di natura prospettica dove risulta non predicabile una qualificazione di natura puramente binaria nel senso di vero/falso.Una particolare attenzione dovrebbe essere riservata alla indicazione dei piani futuri,che si basano sugli elementi disponibili al momento della redazione e possono essere legittimamenterivisti alla luce di nuove considerazioni,senza che ne debba derivare alcuna conseguenzain termini di responsabilità”. E ancora: “il rendiconto di sostenibilità, nella sua nuova veste, andrà a raccogliere anche informazioni esterne rispetto al perimetro di consolidamento riferite a imprese non controllate o alle imprese della catena del valore. Vi è quindi un insieme di informazioni, riferite a soggetti esterni al gruppo della società che predispone il documento informativo, rispetto alle quali l’impresa che redige il rendiconto di sostenibilità non ha un potere legale di controllo e verifica”. Da qui, la proposta diintrodurre un sistema speciale di sanzioni amministrativeper tutte le imprese e di rendere la platea di sanzioni amministrative applicabili più ricca rispetto a quella meramente pecuniaria arrivando acomprendere misure sanzionatorie più graduate e maggiormente idoneea soddisfare le esigenze diprotezione dei destinatari delle informazioni. Inoltre, sempre secondoAssonime,il sistema sanzionatorio dovrebbe essereomogeneoper tutte le imprese soggette alla disciplina, indipendentemente dallo status di società quotate. E, dunque, sarebbe opportunoattribuire il potere sanzionatorio a un unico soggetto, che secondo l’associazione potrebbe essere laConsoboppurel’Autorità garante della concorrenza e del mercato(Agcm).
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…