Il disegno di legge italiano sul codice della strada, che ha appena ricevuto l’approvazione della Camera dei Deputati, è diventato sempre più un caso che fa discutere e solleva polemiche. Se da un lato infatti la norma prevede una stretta per chi guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, dall’altro rischia di penalizzarebiciclette e pedoni. Al ddlhanno detto sìFratelli d’Italia, Lega e Forza Italia con 163 voti totali mentre Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato contro, fermandosi a 107 voti.Adessola palla passa alSenato: nel caso siano modificati alcuni articoli, il testo dovrà tornare nuovamente alla Camera, con la possibilità che si arrivi all’estate per l’approvazione definitiva. Alla misura sulla “sicurezza stradale”, che si è presto trasformata in un vessillo ideologico diMatteo Salviniin veste di Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, negli ultimi giorni sono state indirizzateoltre 20.000 email di protesta- attraverso i parlamentari – da parte di associazioni e comitati. Si contano inoltre 12.000 lettere elettroniche che nel destinatario indicavano direttamente il Presidente del ConsiglioGiorgia Meloni. Ci sono state anche più di 2.500 telefonate ai capigruppo di Montecitorio. Secondo Salvini,il disegno di leggeè “frutto di un confronto approfondito – in Parlamento e anche con tecnici, associazioni e amministratori del territorio – che riformaun codicevecchio di decenni, con più prevenzione ed educazione, e aggiornando sanzioni e norme. Davanti alle inaccettabilistragi sulle strade, il nostro obiettivo è salvare vite. Ora avanti con il passaggio inSenatoper il via libera definitivo a un testo di buonsenso a tutela di tutti”. Non sono d’accordo con questa visione parecchie associazioni e diversi amministratori locali, che da tempo spiegano come dietro la norma si nasconda il pericolo di favorire i vecchi motori e la velocità rispetto allamobilità sostenibilitàverso cui in generale bisognerebbe tendere. Ad esempioPaolo Pozzi e Angela Bedoni, in rappresentanza dei familiari delle vittime della strada, avevano diffuso un video-messaggio rivolto aGiorgia Meloniper chiedere di non approvare la riscrittura delcodice della stradasenza fissare un limite alla velocità, che notoriamente costituisce una delle cause principali degliincidenti mortali. Il primo punto più discusso infatti è l’addolcimento riguardantegli autovelox. Se gli eccessi di velocità vengono rilevati sullo stesso tratto di strada ed entro un’ora, la sanzione non sarà multipla ma una sola: quella più grave, maggiorata di un terzo. Il testo poi sembra andare indirezioni contraddittorie: limitare e rendere più vaghi i requisiti delle ciclabili, ridurre le facoltà di azione e decisione dei sindaci in questi ambiti, abolire l’obbligo di almeno un metro e mezzo di distanza nel sorpasso di unabicicletta. Tra l’altro non include il dovere di installare dispositivi contro gli angoli ciechi sui camion. Infine il testo autorizzamoto e scooter 125cca circolare su autostrade e tangenziali, se il conducente è maggiorenne, ei neopatentatia guidare vetture più potenti rispetto al passato (autoveicoli fino a 75 kW/t e auto fino a 105 kW/t). L’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale(Asaps), che ha già denunciato comein Italia muoia un ciclista ogni due giorni, ha partecipato alle audizioni inCommissione Trasporti. L’ente ha apprezzato “l’inasprimento delle sanzioni perguida in stato di ebbrezza, l’introduzione dell’alcolock per i recidivi, la semplificazione negli accertamenti per la guida sotto l’effetto disostanze stupefacenti, gli obblighi di assicurazione, targhino e assicurazione peri monopattini, la novità finalmente della sospensione della patente alla prima violazione perl’uso del cellulare alla guidae con gli smartphone, il vero “virus” stradale di questi anni, causa di migliaia di sinistri stradali anche gravi”. “Riteniamo invece che non sia stata data la giusta attenzione all’altra importante causa di incidente, comela velocità, perché è stata prevista un norma che va ad ‘annacquare’ anche uno dei più efficaci strumenti contro l’alta velocità come il sistema ‘tutor’”, ha affermato il presidente AsapsGiordano Biserni, “Viene infatti introdotto un ‘liberi tutti’ nell’ora successiva la prima violazione per eccesso di velocità, una sorta di ‘jolly’ che porterà a far pagare solo una multa maggiorata di un terzo, rispetto a tutte le violazioni comminate nell’ora successiva nel percorso autostradale”. E sugli occhi elettronici ha aggiunto: “Non si trova poi un reale superamento della questione legata agliautovelox, con la mancata equiparazione tra omologazione e approvazione, oltre al decreto in arrivo che – è noto – ridurrà e di molto la possibilità di installare le postazioni fisse dove veramente necessario”. L’associazione analizza poi proprio il tema dellatutela dei ciclisti: “Si poteva certamente aumentarne la sicurezza, con un primo timido passo per l’introduzione della distanza di sicurezza laterale di 1,5 metri da parte dei veicoli a motore in funzione della velocità reciproca e dell’ingombro del veicolo a motore, per tener conto della ridotta stabilità dei velocipedi, ma solo ove le condizioni della strada lo consentano”. Alla luce di tutto questo, “Ci aspettiamo ora che inSenatosiano migliorate le norme appena approvate e che i tempi per l’entrata in vigore si riducano, perché la primavera è arrivata e con essaun aumento di incidenti e morti sulle strade, in modo particolare degli utenti vulnerabili comepedoni e ciclisti”, ha concluso Biserni.
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