La città diNew York, negli Stati Uniti, sarà la prossima megalopoli a realizzare le cosiddette “foreste tascabili”, che si stanno diffondendo da tempo nelle città globalizzate in diverse parti del mondo. Questo particolare tipo di ecosistema è un’invenzione del botanico giapponeseAkira Miyawaki, che negli anni ‘70 sviluppò la pratica dipiantare alberi e arbusti densi, dotati di unacrescita rapida, in modo daripristinare un habitat naturale in mezzo agli insediamenti fortemente cementificati. Il successo di questemicro-forestein Asia ha permesso di esportare la tecnica in altri continenti e negli stessi Stati Uniti, con casi di successo come nelle città di Los Angeles, Portland e Berkeley. La nuova foresta tascabile verrà creata questa primavera, ad aprile,all’estremità meridionale dell’isola di Roosevelt, nell’East River a Manhattan. Saranno piantate più di1.000 piante autoctone su un terreno di 2.700 piedi quadrati, con lo scopo di portare unamaggiore biodiversitànelle zone cittadine. «Siamo un’isola.Pensiamo alle inondazioni, pensiamo alle mareggiate e il miglior trattamento è piantare un albero. Le radici stabilizzeranno la terra.Con un buon terreno non ci saranno inondazioni. La giungla di cemento ha bisogno di foreste tascabili»,ha dichiaratoChristinaDelfico, fondatrice diiDig2Learn, un’Ong che si impegna aconnettere le persone con la naturaed è impegnata nel progetto. Gli ecosistemi ideati da Miyawaki offrono numerosi e importanti vantaggi per le aree urbane a partire da unabbassamento delle temperaturee unamitigazione delle ondate di calore. Inoltre, permettono diassorbire acqua e CO2, contribuendo aridurre l’impatto della crisi climatica-ambientale. Infine, sono un luogo dove lafauna selvatica(in particolare uccelli e insetti),spesso minacciata in contesti urbanizzati,può trovare rifugio. «Oggi le nostre città sono cemento su cemento. Quando arrivano le inondazioni o piove molto forte, non ci sono più superfici permeabili. Quindi uno dei vantaggi [delle mini foreste] è cheagiscono come spugne. La biodiversità è assolutamente collegata alla crisi climatica. La varietà di natura che ritorna dove non c’era nulla è semplicemente straordinaria», hasottolineatoElise Van Middelem, fondatrice dell’OngSUGi, che sarà responsabile della piantumazione di alberi come la quercia bianca, la fragola della Virginia, la felce di New York e il pino bianco orientale. Gli alberi e gli arbusti saranno piantati in unterreno dedicato, tendenzialmentearricchito concompostin modo da permettere alla piantagione di crescere a un ritmo elevato. Una volta raggiunta la consistenza desiderata, le nuove macchie verdi saranno sufficientemente autonome dato che le foreste tascabili non richiedono una grande manutenzione e cura. «Sono entusiasta di questo tipo di infrastruttura verde che effettivamenterinfresca il quartiere in un momento di riscaldamento globale. Possiamo e dobbiamo fare di più in questo senso. Mi piacerebbe vedere la prossima foresta nelle comunità di colore a basso reddito, che hanno molti meno alberi sulle strade rispetto alle parti più ricche della città», ha affermato il presidente del distretto di Manhattan,Mark Levine. Infatti, nelle giornate investite dalle ondate di calore, i residenti dei quartieri poveri sopportano un maggiore impatto a causa dellamancanza di zone verdi e di sistemi di raffreddamento adeguati. Il costo del nuovo ecosistema è stimato in54.000 dollarie300 volontariattueranno la semina prevista per il6 aprile.
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