È accaduto di nuovo: nella mattinata del7 marzosono stati rapitiin una scuola elementare di Kuriga, nel centro-ovest della Nigeria,287 alunnidi età compresa tra gli 8 e i 15 anni. Comeraccontatodall’agenzia di stampa internazionaleThe Associated Presssi tratta di un’azione compiuta da un gruppo di uomini armati. Anche se dato il numero elevato di minori dispersi l’episodio rientratra i più grandi e tragici rapimenti di massache hanno avuto luogo fino a oggi nel Paese africano,sequestri di questa entità purtroppo, sono molto comuninel territorio nigeriano e hanno conosciuto un’elevata espansione soprattutto con l’arrivo diBoko Haram, un’organizzazione terroristica islamica che si espande al Nord dellaNigeria. Tra le loro azioni più cruente, l’irruzione del 2014 a Chibok, dove furono rapite274 studentesse cristiane. A distanza di anni ancora oggi viene presa di mira la popolazione civile e cattolica che vive in uno stato di continua insicurezza e terrore. Numerose famiglie stanno decidendo di non iscrivere o mandare più i propri figli a scuola e questo porta, di conseguenza, all’aumenti delnumero di bambini non scolarizzati, che sono attualmente20.000.000stando alle analisi dell’Unesco. La Bbc evidenzia che incursioni di questo tipo nelle scuole rappresentano un atto diestorsione, al fine direclutare bambini soldato e chiedere riscatti in denaro. Quasi due anni fa era stata promulgata unaleggeche vieta il pagamento dei riscatti e la situazione sembrava in miglioramento, tuttavia nonostante anche il presidente della NigeriaBola Ahmed Adekunle Tinubuabbia manifestato l’intenzione di combattere il terrorismo islamico, questi eventi che prendono di mira gli studenti non accennano a fermarsi. Anche perché, come testimonia la società di consulenza nigerianaSB Morgen,i riscatti continuano a essere pagati: da marzo 2011 a maggio 2020 sono avvenuti pagamenti simili per una somma superiore e 15.000.000 di euro. Siamo di fronte, quindi, aun fenomeno che non arretrama, al contrario, si sta espandendo a macchia d’olio nell’intero Paese. Solo due giorni dopo il rapimento di massa degli alunni, si è aggiunto poi unulteriore sequestro di15 bambini insieme a 4 donnein un altro edificio scolastico nei pressi di Gada. La frequenza dei casi si inserisce in un ventaglio alquanto problematico caratterizzato anche dall’instabilità economica e dalla crisi dei rifugiati. Per farvi fronte servono piani concreti e immediati, come dichiarato anche al quotidiano nigerianoThe PunchdaHajia Halima Iliya, coordinatrice nazionale per il finanziamento statale del progetto scuole sicure in Nigeria, che ha confermato l’attuazione del progetto “scuole sicure” inalcune aree del Paesee l’intenzione di espanderlo a tutte le zone del Paese.
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