Nell’immensità dell’universo, avvolto nel suo mistero,ogni nuova scoperta porta con sé la promessa di rivelazioni sorprendentie, a volte,sconvolgenti, tanto da poter cambiare la nostra comprensione sistema solare così come l’abbiamo conosciuto fino a oggi. E così è stato di recente, quandoun gruppo di scienziati ha trovato alcune molecole d’acqua sulla superficie degliasteroidi. Lascopertaè stata possibile grazie a un team di esperti che ha utilizzato i dati raccolti dall’Osservatorio Stratosferico per l’Astronomia Infrarossa(Sofia), unaereo dotato di telescopioe gestito dallaNasae dalCentro Aerospaziale Tedesco. In particolare, lo strumento protagonista è laFaint Object InfraRed CameradiSofia, cheha rilevatola presenza delle molecole di acqua sui due asteroidi,IriseMassalia, fornendo così nuovi indizi sulla distribuzione dell’acqua nel sistema solare. «Gli asteroidi sonoresidui del processo di formazione planetaria, quindila loro composizione varia a seconda di dove si sono formati nella nebulosa solare– ha spiegatoAnicia Arredondo, autrice principale dello studio e ricercatrice presso ilSouthwest Research Institutedi San Antonio – Di particolare interesse è la distribuzione dell’acqua sugli asteroidi, perché può far luce sucome l’acqua è arrivata alla Terra». Dunque, la scoperta di queste molecole suIriseMassaliasolleva una serie didomande cruciali sulla formazione e sull’evoluzione dei corpi celesti: come è arrivata l’acqua su questi asteroidi? È legata a processi simili a quelli che hanno portato l’acqua sulla Terra o si è formata in modo diverso? Non è la prima volta che tracce di acqua vengono rinvenute sucampioni di asteroidi caduti.Questa, però,è la prima volta in cui le molecole vengono rilevate sulla superficie di un asteroide nello spazio. «Abbiamo rilevato una caratteristica che è inequivocabilmente attribuita all’acqua sugli asteroidiIriseMassalia–continua Arredondo– Abbiamo basato la nostra ricerca sul lavoro del team che ha lavorato alla missione precedente, quella che ha permesso di individuare molecole d’acqua nel cratere lunare». A rendere ancora più intrigante e affascinante la scoperta,le dimensioni e le orbite dei 2 asteroidi: con diametri rispettivamente di199 chilometrie135 chilometri, e orbite che li portano a una distanza media di2,39 unità astronomiche dal Sole,IriseMassaliaoffrono un punto di riferimento cruciale per comprendere meglio il movimento e l’evoluzione degli oggetti nel nostro sistema solare. «Gli asteroidi silicati anidri, o secchi, si formavano vicino al Sole mentre i materiali ghiacciati si formano più lontano – spiegano gli esperti – Conoscere la posizione degli asteroidi e la loro composizione ci dice come i materiali nella nebulosa solare sono stati distribuiti e si sono evoluti dal momento della formazione». Questa nuova scoperta spinge gli esperti a interrogarsi, a esplorare ulteriormente ilegami tra acqua, minerali e corpi celestinel nostro sistema solare. Dunque,queste recenti rivelazioni rappresentano un importante passo avanti nella nostra comprensione del sistema solaree ci avvicinano non solo a unacomprensione più profonda dei processi di formazione planetaria, ma potrebbe avereimplicazioni significative per la ricerca della vita extraterrestre e per le future esplorazioni dello spazio.
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