A quante domande può rispondereAlexa? Tra le moltissime richieste e affermazioni, purtroppo, si contano anche leoffese. Seppur in numero inferiore rispetto alledichiarazioni di affetto, come “Alexa ti voglio bene”, all’assistente personale sviluppato daAmazonvengono rivolti anche innumerevoliinsulti:“Sei un’idiota”,“Sei bruttissima”,“Fai schifo”sono solo alcuni di quelli ricevuti da Alexa nel 2023 in Italia. Alexaè solo un’assistente vocale ma sono molte le persone che subiscono nella vita di tutti i giorni laviolenza verbale, in particolar modo ledonne,nellasfera pubblica, online,privata, dove solitamente sono inclusi ancheatteggiamenti umilianti,ridicolizzantie l’uso di insulti eminacceche possono avere come oggetto lareligione, lacultura, lalingua, l’orientamento sessuale(percepito) dalla vittima. A seconda delle aree emotivamente più sensibili per la vittima, l’autore dellaviolenzasceglie consapevolmente quale argomento utilizzare per attaccare. A partire da oggi,8 marzo,Giornata internazionale della donna, Alexa collaborerà conActionAidper contribuire asensibilizzare quante più persone possibili sull’impatto della violenza verbale, evidenziando anche i rischi e prestando la propria voce per diffondere un messaggio tanto importante quanto educativo: basterà dire “Alexa, dì la tua” e gli utenti potranno ascoltare informazioni e approfondimenti legati alla violenza verbale. Di fronte alle offese,l’assistente digitale non reagirà in maniera passiva restando in silenzio, come d’altronde molti consumatori si aspetterebbero, credendo solo di appellarsi a un oggetto domestico, ma risponderà a tono, sottolineandocome la violenza verbale sia in grado di lasciare un’impronta profonda sulla salute enellavita sociale di chi ne è oggetto. Per milioni di personele offese e gli insulti rappresentano una realtà molto dolorosa da affrontare. L’uso diunlinguaggioaggressivo è a tutti gli effetti una forma di violenzain grado di suscitaresentimenti di disagio, paura e sfiducia.Pertanto, un abuso può prendere forma anche solo attraverso le parole. Nel caso delle donne, questo tipo di abuso coesiste con altre forme di violenza come quellafisica,sessualeoeconomica. I datiActionAidrivelano che tra le donne che stanno affrontando un percorso di uscita dalla violenzail 66,7% ha subito una molestia fisica, il 50,7% una minaccia, l’11% uno stupro o tentato stupro. A queste si aggiunge il14,4% che ha subito altre tipologie di violenze sessuali,come abusi sessuali, abusi online,revenge porn, costrizioni ad attività sessuali umilianti e/o degradanti. Un’altra tipologia di violenza molto diffusa è inoltre quellapsicologicache, essendo quasi sempre esercitata insieme ad almeno un’altra forma di abuso,riguarda quasi 9 donne su 10,mentre4 su 10 affermano di subireviolenza economica. «Parlare di violenza psicologica contro le donne e sensibilizzare sull’impatto che determina nelle loro vite è uno dei passi fondamentali persradicare la diffusa cultura patriarcaleche continua a produrre discriminazione e violenza di genere in Italia. Siamo fieri della collaborazione con Amazon Alexa e di questo progetto; creare alleanze con le aziende e unire le forze per combattere il fenomeno della violenza, in tutte le sue forme, è molto importante», ha dichiaratoKatia Scannavini, vice segretaria generale diActionAidItalia. La ricerca condotta daIpsosperActionAidsu un campione rappresentativo di circa800 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anniha raccolto le opinioni degli adolescenti su cosa pensano sia la violenza, come reagiscono e si difendono, e quanto influiscono stereotipi di genere e pregiudizi sul loro vissuto: per7 giovani su 10 (69%) insultare una persona è una violenza;prendere in giro qualcuno è violenza per il 67% degli intervistati (soprattutto per le ragazze, 71%). Inoltre, le persone che hanno partecipato alla ricerca hanno citatouna serie di conseguenze relative alla molestia subita: il primo danno citato dal 27%, senza distinzione di genere, è ilmalessere psicologico; al secondo postoisolamento e depressione(21%) e al terzodisagio e vergogna(18%). «Siamo felici di poter contribuire attraverso Alexa asensibilizzare quante più persone possibili rispetto a un fenomeno globale così pericoloso. Essendo un interlocutore costantemente interpellato nelle case degli italiani, l’assistente vocale diAmazonvuole farsi parte attiva del cambiamento e, nella collaborazione conActionAid, valorizzare la potenza della propria voce», ha dichiarato Giacomo Costantini, business development manager di Amazon Alexa.
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