Categories: Ambiente

Miele italiano: perché il settore è in forte crisi?

 

Quasi 75.000 apicoltori professionisti e 1,6 milioni di alveari in tutta Italia, per una produzione di circa23.000 tonnellate l’anno e 30 tipi diversi di prodotto. Sono i numeri delmiele italiano, un prodotto di eccellenza che tuttavia staaffrontando una crisi profonda. I motivi sono due:cambiamento climatico e concorrenza sleale. Qualche giorno fa,Aspromiele Piemonteha scritto alla regione per chiedere interventi urgenti per il settore. «Al cambiamento climatico – spiega il coordinatore piemontese Luca Allais – si è aggiunta una cosa inaspettata: producendo meno miele si spera ci sia un mercato, invece no, perché la nostra produzione ha un costo che varia dai 6 ai 10 euro al chilomentre si trovano mieli in arrivo da Asia o America dove il costo si aggira fra 1 e 2 euro». Si tratta dimiele adulterato, un miscuglio di prodotti da diverse nazioni e altre sostanze, oppure realizzato con metodi talmente diversi da non essere nemmeno tecnicamente miele. Il punto è che, a oggi,non c’è un sistema di controllo in grado di renderlo evidente al consumatore. «Nel mercato c’è sempre stata una fluttuazione – aggiunge Giorgio Baracani, presidente di Conapi,Consorzio nazionale degli apicoltori– ma stimiamo che quasi il 50% del miele che arriva in Europa risulti contraffatto». La contrazione dei consumi dovuta all’inflazione impatta sul miele, non considerato dalle famiglie come alimento essenziale, al quale si preferisce un prodotto di qualità più bassa purché economico. Un esempio: il miele millefiori argentino costa all’ingrosso fra 1,60 e 1,80 euro al chilo, in Italia costa intorno ai 4,60 euro (prezzo già in calo del 13% rispetto al 2022). Stando all’ultimo report dell’Osservatorio Nazionale Miele, che parla di “giacenze consistenti e aziende in difficoltà”, il danno più importante si è verificato nella primavera dello scorso anno. Per via delle gelate tardive e dell’inverno troppo caldo, le api non hanno trovato nettare a sufficienza. In molti casi sono state nutrite artificialmente dagli apicoltori per evitare che morissero di fame (una pratica, quella della nutrizione, un tempo rara e oggi sistematica), questo ha portato a un calo sensibile della produzione, a esempio, di miele di acacia (-14% sul 2022), parzialmente recuperato con altre varietà in estate. In generale la produzione è scesa, passando da quasi 25.000 tonnellate del 2022 a circa 23.000 nel 2023, ma all’apertura del mercato a settembre la domanda non è aumentata, anzi, i consumatori hanno preferito acquistare mieli stranieri a buon prezzo. Per il terzo anno consecutivo, rileva il report dell’Osservatorio, i consumi continuano a scendere ed è una situazione parzialmente mitigata dall’aumento dei prezzi registrato fino al 2022. «Rispetto a vent’anni fa – precisa Giancarlo Naldi dell’Osservatorio sul Miele– la produzione è comunque aumentata, ma oggi non riesce a coprire i costi. Il cambiamento climatico incide negativamente con il ripetersi di eventi estremi che oggi rappresentano la regola». Del resto l’apicoltura, come ricorda Luca Allais,è uno dei primi settori ad aver manifestato gli effetti del cambiamento climatico, già da una decina d’anni. «L’ape è un indicatore pazzesco dello stato dell’ambiente– ribadisce Giorgio Baracani – sebbene si possa adattare. Ora però, rispetto agli anni Ottanta, richiede una presenza costante dell’apicoltore, fra leestati torride e siccitose e la riduzione di pascoli(per le api, ndr)e nettare. Gli inverni poco freddi creano un risveglio anticipato delle piante con il rischio che torni il freddo in primavera e comprometta le fioriture». Come la gelata della primavera scorsa. L’esempio principale è ilmiele di melata, derivante dalle sostanze zuccherine prodotte da alcuni parassiti delle piante, in particolare la metcalfa. Oggi è quasi sparito, perché la siccità o le piogge troppo abbondanti impediscono agli insetti di proliferare. «Negli ultimi dieci anni siamo arrivati a una riduzione della produzione fino al 40%– afferma Giuseppe Cefalo, presidente nazionale di Unaapi – per via degli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico. Per esempio con l’avvento di nuovi predatori come la vespa velutina». Lo scorso autunno, a Torino, è stato trovato il primo nido di questa vespa asiatica, prima diffusa in Francia, poi in Liguria e quindi a Cuneo. È la testimonianza della sua crescita. «Per il 2023 – aggiunge Cefalo – ci aspettiamo in totale un calo di produzione abbastanza contenuto. Abbiamo incontrato il ministro dell’Agricoltura e il sottosegretario con delega all’apicoltura, c’è la voglia di interessarsi ma attendiamo segnali. Ora siamo alla finestra per la direttiva europea Breakfast, che per le miscele di miele prevederebbe l’indicazione di tutti i Paesi di provenienza di ogni elemento. Servono metodologie uniformi in tutti i Paesi membri». E inPiemonte, regione che da sola ha 230.000 alveari,per la prima voltaè stata estesa agli apicoltori la misura H18, che dà un contributo per portare gli alveari in zone utili all’equilibrio dell’ecosistema: delle 500 aziende che hanno partecipato al bando ne sono state finanziate 430. Aspromieleha chiesto l’estensione del finanziamento anche alle restanti 70 e, in futuro, un ulteriore allargamento.

Redazione

Recent Posts

Ha sciolto tutto quello che aveva alle labbra | Nemmeno Tina Cipollari riuscirebbe a riconoscerla: ha cambiato di nuovo il suo viso

I telespettatori non avrebbero mai immaginato una cosa simile! Anche Tina Cipollari non ha saputo…

4 ore ago

Gli ha rovinato la carriera: la sciagurata accusa contro Belen Rodriguez | La loro storia ha scatenato un enorme scandalo

Qualcuno ha fatto delle dichiarazioni inaspettate su Belen Rodriguez. Si tratta di una persona che…

9 ore ago

Amici scatta la lite in studio tra i due coach: “sono fatti miei” | Maria costretta a intervenire per separarli

In studio tra i due coach scatta la lite che vede Maria costretta a intervenire…

12 ore ago

Ballando con le stelle, il ko ormai è ufficiale: Milly Carlucci in lacrime | La RAI dovrà prendere provvedimenti

Il KO di Ballando con le stelle sembra essere ormai ufficiale, la conduttrice è inconsolabile…

15 ore ago

È questa la notte per avvistare la Cometa Lemmon, dal 21 potrete ammirarla nel cielo: ma solo per un tempo ridotto

Una notte veramente magica quella che arriva oggi, ora è visibile la Cometa Lemmon, ma…

1 giorno ago

TERMOSIFONI: il sale ti permette di abbassare la spesa di € 100 | Addio bollette dell’orrore

Il sale permette di abbattere la spesa per l'uso dei termosifoni di ben € 100,…

1 giorno ago