Sempre più aziende si muovono verso unarevisione dei propri processi produttivial fine di renderlipiùgreene sostenibili. Un processo reso ancora più veloce dallanascita del bilancio di sostenibilitàche, pur essendo obbligatorio solamente per le grandi imprese, rappresenta un’opportunità interessante per moltissime realtà imprenditoriali. In questo contesto diventa quindi di fondamentale importanza l’identificazione di ognuno dei passaggi che vengono effettuati dalle imprese verso unaproduzione menoinquinante. Tuttavia, non sempre è chiaro quando questi debbano essere inseriti in bilancio. A chiederselo è stata proprio un’azienda che, durante il proprio percorso di trasformazione verde, ha incontrato alcunedifficoltà nel tradurre i suoi impegni in numeri. L’impresa ha dichiarato pubblicamente di voler modificare il proprio processo di produzione al fine di renderlo piùgreeneridurre l’emissione di gas serra. Una scelta che, secondo il principio internazionaleIas 37che disciplina l’ambito accantonamenti, passività e attività potenziali, avrebbe potuto generare l’iscrizione di una passività all’interno del bilancio di esercizio. Tuttavia, al fine di compensare anche quella parte residuale di gas serra che, nonostante le modifiche di produzione, continua a emettere l’azienda ha comunicato di averaggiunto l’acquisto dicarboncredit: deicertificati negoziabiliche corrispondono ciascuno auna tonnellata diCo2non emessa oppure assorbitagrazie a dei progetti sostenibili. Come si dovrebbe interpretare tutto questo in bilancio? Secondo l’Ifrs Interpretation Comitteepubblicato dall’Organismo Italiano di contabilità (Oic)non sarebbe corretto, di fronte a questa situazione,iscrivere una passività in bilancio. La spiegazione è, in realtà, abbastanza semplice:per poter inserire una passività deve esserci un’obbligazione generata da un evento passato. Cosa che, in questo caso, non è presente. Infatti, questa aziendaacquista deicarbon creditper compensare l’inquinamento prodotto. Un inquinamento che deve ancora produrre e che appartiene, dunque, alla dimensione futura. Per concludere,l’Ifrs Interpretation Comitteepresenta una disposizione ben precisa:possono essere iscritti in bilancio gli impegni di sostenibilità delle imprese solo quando abbiamo a che fare con delleobbligazioni,ovvero quando l’impegno non è legato a eventi futuri, ma a un atto concreto ed effettivamente realizzato.
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