Ilcicloturismoè un settore importante nellavalorizzazione del nostro Paese,con unimpatto economico di oltre 1 miliardo di euro nel 2022e oltre9 milioni di presenze turistiche(più del doppio rispetto ai 4,4 milioni del 2019). I dati delrapporto del 2023,Viaggiare con la bici,realizzato dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e Legambiente, parlano chiaro. Questi, in particolare, sono i numeri deicicloturisti “puri”, ovvero ituristi italiani e stranieriche scelgono l’Italia per unavacanza inbicicletta;accanto a loro ci sono ituristi che, invece, partono con altre motivazioni ma che scelgono ditrascorrere parte della vacanza utilizzando la bici:nel 2022 sono stati quasi24 milioni. I dati confermano come in Italia sia in atto una “rivoluzione a pedali”:il 38% delle imprese che operano esclusivamente nel segmento d’offerta legata al cicloturismo continua a registrare una crescita dei ricavi.Tra il 2019 e il 2022 i cicloturisti che hanno scelto leregioni del Sud(Puglia e Basilicata in testa) sono passatidal 7% al 17,4%;un aumento anche per ilcentro Italia,dal 10,9% al 15,8%, mentreVeneto, Trentino-Alto Adige e Toscanada sole hanno attrattoil 47% dei flussi cicloturistici del 2022. Il cicloturismo sembra inarrestabile ma, come si legge nel rapporto, “non basta fare ciclovie o adeguare all’utilizzo in bicicletta nuovi itinerari su strade bianche”. Lo studio propone quindi alcune idee: “Per promuovere lo sviluppo turistico di una destinazione sono necessari servizi a misura di ciclista,come lageolocalizzazione delle pistee deipunti ristoro/strutture ricettive, iportabicidavanti alla struttura ricettiva, ipunti informativi lungo il percorso,ibike shopconvenzionatie leciclofficineper le riparazioni e i pezzi di ricambio”. Isnart e Legambiente hanno voluto indicare, inoltre, alcune priorità di policy per sostenere l’ulteriore sviluppo di questo settore nel Paese e accrescerne la visibilità anche sui mercati internazionali. Una tra queste è lariduzione dell’Iva sugli acquisti di biciclette e sui servizi connessi(per esempio noleggio e riparazione), seguendo il modello delPortogalloche nel 2022 ha ridotto l’Ivadal 24% al 6%sull’intera filiera. Migliorarela qualità e la sicurezza infrastrutturale,poi, resta uno tra i migliori incentivi all’utilizzo della bicicletta e allo sviluppo del cicloturismo. Tra le proposte indicate dal report c’è anche losviluppo di nuovi percorsi ciclabilisecondo un disegno che caratterizzi il prodotto italiano: “L’utilizzo cioè dipiccole arterieche, complice il processo di spopolamento delle aree interne del Paese, potrebbero facilmente diventare delle ciclovie di fatto,andando a costituire il grosso di un’offerta cicloturistica originale tipicamente italiana. Coninvestimenti limitati (come la segnaletica, le ciclofficine e punti ricarica per le e-bike) si renderebbero rapidamente fruibili nuovi territori, contribuendo significativamente al loro sviluppo”.
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