Ascuolail tempo dedicato allaricreazioneè fondamentale: non solo perché è un momento di svago, ma anche (e soprattutto) perché rappresenta un’occasione motoria per ibambini. Nella ricercaTutti a ricreazione… In classe o in cortile? Cosa dicono i bambini, Federico Marolla, pediatra di famiglia, Marica Notte e Daniela Renzi, esperte di psicologia infantile, hanno voluto indagare proprio quest’ultimo aspetto. Lo studio è stato condotto tra marzo e maggio 2023 su uncampione di 449 bambini frequentanti la scuola primaria. L’indagine ha rilevato che, per il99,3%dei bambini intervistati,l’intervallo a scuola è previsto la mattinae il98,9%ha confermato che il proprio istituto dispone di unospazio esternoadatto a svolgere attività motorie. Tuttavia, nonostante ciò,il 48,2% dei bimbi ha dichiarato di passare l’intervallo in classe. Le motivazioni dietro questa scelta sono chiarite dalla risposta del45,6% deglistudenti, che hanno spiegato di non poter uscire dall’aula durante la ricreazione. Questo dato solleva interrogativi importanti sulle politiche adottate dalle scuole e sull’importanza attribuita all’attività fisica nell’ambito dell’istruzione, che non può limitarsi nello spostamento dall’aula ai servizi igienici e ritorno. La ricerca ha inoltre evidenziato cheil tempo concesso per la ricreazione viene valutato come “poco” quasi nel 28% dei casi,“abbastanza” nel 62% e “molto” soltanto nel 10%, specialmente da coloro che trascorrono l’intervallo all’aria aperta. Ma gli esperti ci tengono a sottolineare ibenefici dell’attività fisica durante l’intervallo: trascorrere il tempo libero in movimento non solo favorisce lo sviluppo motorio, ma ha ancheun impatto positivo sulle competenze cognitive, emotive e sociali dei bambini. Ancora, promuovere il movimento durante la ricreazionepuò contribuire a contrastare il crescente problema dell’obesità infantile. Un problema che, nel nostro Paese, sta diventando allarmante: secondo l’ultimoreport europeo, infatti,il 42% dei minori tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso. All’opposto, un esempio interessante è rappresentato dalmodello educativo finlandese, che privilegia il benessere degli alunni: in Finlandia, infatti, le lezioni durano 45 minuti ciascuna e tra una e l’altra sono previsti 15 minuti di intervallo, che si svolge esclusivamente all’aria aperta, dimostrando che è possibile integrare l’attività fisica nel contesto scolastico in modo efficace e benefico per gli studenti. Questo studio, però, dovrebbe rappresentare non un punto di arrivo, bensì un punto di partenza: è necessario che le istituzioni scolastiche riflettano sull’importanza del movimento fisico all’aria aperta dei propri alunni e delle proprie alunne.
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