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La Generazione Z consuma sempre meno alcolici

 

L’ultimaanalisidell’International Wine & Spirits Research(Iwsr),società britannica specializzata in ricerche di mercato di bevande alcoliche e non, afferma chela quota del mercato “alcol free” arriverà al 4%entro il 2027.I dati mostrano cheil consumo di bevande analcolicheo a basso contenuto dialcolè cresciuto del 5% nel 2023. Nonostante questo aumento, si registrano alcuni problemi, come per esempio la scarsadisponibilità: il47% dei consumatori ritiene che la mancanza di prodotti sul mercato rappresenti un ostacolo;a dirlo sono anche i più giovani, in particolare i ragazzi e le ragazze dellaGenerazione Z(i nati tra il 1997 e il 2010). In generale, laGen Z(a sorpresa rispetto alle generazioni più adulte)mostra alti livelli di apprezzamento per i prodotti “alcol free”,come dimostrato anche da un’altra analisi dell’Iwsr: inGiappone il 63%dei consumatori di età compresa tra i 18 e i 26 anni afferma dinon aver bevuto alcolici negli ultimi 6 mesi;seguono gli Usa (54%) e Canada (44%). L’Europasi allinea agli altri mercati, convolumi di consumo di alcol in calo.Anche qui la Generazione Z predilige l’analcolico a differenza deiMillennialche sperimentano mix a base diwhiskye che in generale sono affezionati acocktaileamari. È quindi evidente,come riportal’International Wine & Spirits Research,comeil mercato stia cambiando: le nuove generazioni infatti prediligono bevande analcoliche o a basso contenuto di alcol; inoltre, il valore del settore (che ha toccato gli11 miliardi di dollari nel 2022)è destinato a crescere. Un gusto “piacevole”, nuove tecniche di produzione e una diversificazione delle occasioni di consumo stanno pian piano guidando il settore (che si prevede arriverà a un +9% nel 2026). Il70%della crescita complessiva dipenderà dall’aumento di consumo dibirra e sidroin particolare negliUsa e in Giappone. Cambiare preferenze, passando dalle bevande alcolichea quelle analcoliche, è molto comune.Il 78% dei consumatori di prodotti analcolicidichiara di bereanche alcole che la motivazione che li spinge a preferire bevande “alcol free” è legata allanecessità di avere un sostituto quando si deve evitare, appunto, l’alcolin determinate occasioni. È interessante notare come nello studio si analizzino le nuove “necessità”: spesso si consumano bevande (in generale, senza distinzione) anche durante la giornata, non solo quindi in occasione di uscite serali con gli amici; da qui la necessità dilimitare o evitare l’alcol. Infine, c’è un altro aspetto del prodotto da considerare: i“benefici funzionali” legati al consumo di queste bevande, arricchite non solo daprodotti botaniciin grado di crearesapori più intensi, ma anche davitaminee soprattuttoadattogeni(alimenti e integratori capaci di aiutare l’organismo a gestire lo stress). Il fatto che si tratti di una bevanda analcolica sembra quasi essere unmessaggio secondario.

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