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Uk e Usa: gli eroi sono tutti uomini e bianchi

 

Il mondo ha bisogno di eroi. Machi sono gli eroi? Persone comuni, politici, celebrità? E, soprattutto, che aspetto hanno? A questa domanda hanno provato a rispondere 2 ricercatrici (Ekaterina Kolpinskaya dell’Università di Exeter e Nataliya Danilova dell’Università di Aberdeen), che hanno scoperto che nell’immaginario di moltiamericani e britanniciilvolto degli eroi è (ancora)bianco e maschio: la maggior parte delle persone che vivono nel Regno Unito o negli Stati Uniti, infatti,ignorano sia le donne che le persone Bipoc quando devono rispondere alla domanda “chi è il tuo eroe?”. “Il panorama dell’eroismo popolare in entrambi i Paesi è modellato dalla limitata accettazione digruppi tradizionalmente sottorappresentaticome le donne e le minoranze etniche”, si legge nellostudiodella dottoressa Kolpinskaya, che in uncomunicato stampaha aggiunto: “Il fascino degli eroi è duraturo. Abbiamo scoperto che il genere e l’etnia delle persone hanno un impatto su chi è il loro eroe. Esiste un divario persistente tra la figura dell’eroe maschile bianco di spicco pubblicamente e un’eroina perennemente invisibile e dimenticata”. La ricerca, basata su sondaggiYouGovche comprendevano 1.686 adulti britannici e 1.000 americani, ha rivelato che la maggior parte delle persone che hanno partecipato all’indagine ha indicato i propri familiari e amici o le persone a loro più vicine. 1 scelta su 3 nel Regno Unito e il 41% negli Stati Uniti verteva, infatti, sugli “eroi quotidiani”. Quando le ricercatrici hanno escluso i membri della famiglia dalle risposte, però,solo l’11% degli americani ha scelto un personaggio pubblico femminile,mentre nelRegno Unitolo ha fatto1 intervistato su 5.I giovani americani under 25 anni avevano maggiori probabilità di avere un’eroina rispetto agli americani più anziani, mentre il tasso di eroine femminili tra i britannici rimaneva sostanzialmente lo stesso indipendentemente dall’età. Le donne che vivono in entrambi i Paesi hanno maggiori probabilità degli uomini di scegliere le “eroine”, mentre sia gli uomini americani che quelli britannici avevano circa 4 volte meno probabilità di sceglierne una rispetto alle donne (9 – 34% negli Stati Uniti, 9 – 40% nel Regno Unito). Nel complesso,solo 1 britannico su 4 e 1 americano su 5 hanno riferito di avere un’eroina. Ma a non essere insignite del titolo di eroe sono anche le persone non bianche: “In entrambi i Paesi, leminoranze etnicheappartengono a un altro gruppo di eroi “invisibili” e spesso trascurati. Ma c’era una presenza molto più ampia di americani non bianchi nel “pool” degli eroi statunitensi. Tra questi figuravano personaggi pubblici di spicco comeBarack Obama e Martin Luther King Jr., ha spiegato la dottoressa Danilova. Gli afroamericani (88%), gli ispanici (70%) e gli americani appartenenti ad altri gruppi etnici minoritari (89%) hanno mostrato una probabilità “sorprendentemente più alta” di avere un eroe non bianco rispetto agli americani caucasici (6,5%). Anche se i pregiudizi razziali stanno diminuendo nel Regno Unito, dicono le ricercatrici, gli eroi della minoranza non bianca rappresentano solo il 15% di tutti gli eroi in Uk, rispetto al 31% negli Stati Uniti, un dato che per le intervistate donne si attesta al 21%: “Come in Gran Bretagna, le donne americane hanno una probabilità sproporzionata – e statisticamente significativa – di avereeroi delle minoranze etniche,con 1 donna su 3 che dichiara di appartenere a una minoranza etnica tra la propria famiglia e i propri amici”. Non solo: tra gli eroi delle minoranze etniche apparivano anche attivisti politici non britannici come Nelson Mandela, Martin Luther King Jr., Malala Yousafzai, Mahatma Gandhi e Muhammad Ali. Solo 3 britannici sono entrati in quella lista: il pugile Lennox Lewis, il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton e il vincitore della Victoria Cross Johnson Beharry. Questo dimostra, spiegano le ricercatrici, un urgente bisogno di unmaggiore riconoscimento pubblico delle minoranze etniche nel tessuto della società britannica. Gliattivisti per idiritti umanirappresentano la sesta categoria di “eroi” più popolare,ma tra le risposte spiccano da entrambi i lati dell’Oceano Atlantico anche tantissimi politici: Ronald Reagan, Abraham Lincoln, Barack Obama ma anche Winston Churchill e Margaret Thatcher. E proprio la Lady di ferro ha fatto parlare le ricercatrici di“effetto Tatcher”:quando si tratta di politica, infatti, i cittadini britannici che sostengono il Partito conservatore hanno una probabilità maggiore di avere una donna-eroe, il 27% rispetto al 13% dei sostenitori del partito laburista, il 22% dei liberaldemocratici e il 14% dell’Ukip. L’ex Prima Ministra, da sola, costituisce il 18% di tutte le eroine femminili dei sostenitori conservatori. L’importanza della prima inquilina di Downing Street sembra confermata dal fatto che, invece, i repubblicani americani avevano molte meno probabilità di scegliere un’eroina donna (13%) rispetto ai democratici (25%). Nel complesso, si legge nello studio, “questo articolo evidenzia ilruolo fondamentale degli eroi popolarinel promuovere programmi diinclusioneediversitàe sollecita ulteriori ricerche empiriche sulle funzioni socio-politiche e sui fattori di genere e razza-specifici dell’eroismo”.

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