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Made in Italy Circolare e Sostenibile: 18 milioni per la circular economy

 

Costruirenuovi modelli di businessitaliano per ilbenessere presentema con uncostante sguardo al futuro:è la missione che si è posta un anno fa ilMics(acronimo diMade in Italy Circolare e Sostenibile), unpartenariato esteso, cioè un reticolato divari soggetti pubblici e privatiimpegnati inattività interdisciplinari, che lega insiemeuniversità, centri di ricerca e impresenell’obiettivo comune dirivoluzionare lo scenario industriale italiano. Il progetto, finanziato dalMinistero dell’Università e della Ricercaattraverso i fondi messi a disposizione dall’Unione europeanell’ambito del programmaNextGenerationEU, si pone al servizio dellaMissione 4delPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza(Pnrr), che mira arafforzare il processo di sviluppo economico e competitivodel Paese, partendo proprio dalsostegno al sistema di istruzione, formazione e ricerca. 125 milioni di euro(di cui 11 provenienti da fonti private) a disposizione di12 soggetti pubblici e 13 privati;si tratta di25 leader di ricerca e impresa legati a 3 settori fondamentali del tessuto industriale italiano, che si traducono in oltre la metà della produzione nazionale e coprono3 delle4 “A” del Made in Italy: abbigliamento, arredamento e automazione-meccanica. Ambiti decisamente strategici per la filiera produttiva italiana, anche senon è escluso che nel futuro il progetto si estenda anche ad altri comparti industriali. Lo stesso Marco Taisch, presidente delMicse docente diSustainable e digital manufacturingal Politecnico di Milano, si augura unallargamento della platea di partner, partendo dai350 ricercatori e professori coinvolti oggi per raggiungere i 600 entro la chiusura del progetto, prevista per la fine del prossimo anno. Una rete più estesa di imprese eknow-how, infatti, fornirebbe un ulteriore contributo ai già numerosi risultati ottenuti in un solo anno di vita dal progetto; per esempio,commentaTaisch, i risultati nell’ambito dellaricerca di nuovi materiali,comeglismart materialsper i tessuti sportivi e altri ottenuti «dal recupero degli scarti della lavorazione delle pelli». Nell’ambito dellacross fertilization, invece, si è creato un processo di scambio di idee, conoscenze e competenze tra diverse organizzazioni e settori economici teso a sviluppare crescita e innovazione attraversocollaborazioni fra imprese, università estart-up, ma anche allapromozione di un modello di business italiano capace dimettere sul mercato il proprioknow-how. Ogni partnerMicscollabora seguendo un percorso comune, arricchendosi vicendevolmente con le competenze maturate nel proprio ambito lavorativo e di studio, senza perdere di vista le8 aree tematiche di ricerca(Spoke) necessarie per costruiremodelli produttivi più sostenibili e circolari. Si va daldesign digitale avanzatoper integrare la circolarità nella vita di prodotti e macchine, allosviluppo dinuove strategieeprodotti greenderivanti da fonti alternative e di scarto, fino alladefinizione diparadigmi imprenditorialiinnovativi, tecnologici e sperimentali. Al momento, ai già72 progetti attivi(pari a circa 70 milioni di euro) si aggiunge l’apertura di altri2 bandibasati su finanziamenti a cascata. Ilprimoè di3 milioni di euroda distribuire ai progetti che fino al 21 febbraio potranno essere presentati daorganismi di ricerca e università pubbliche e private, che rientrino fra un minimo di 150.000 e un tetto di 500.000 euro e purché ogni team sia costituito almeno dal40% di ricercatrici. I progetti selezionati dovranno proporresoluzioni di progettazione digitalebasate sull’intelligenza artificialeper migliorare il rapporto tra essere umano e macchina, così come anche soluzioni digitali da applicare persviluppare l’approccio circolaredella filiera produttiva industriale. Ilsecondosi basa invece su una dotazione più consistente, pari a15 milioni di euro, destinata alle proposte dipiccole, medie e grandi imprese. Entro un anno, le proposte progettuali selezionate dovranno essere in grado di sfruttare iltetto massimo di 1 milione di euro per fornire soluzioni potenziate digitalmente per integrare la circolarità lungo l’intero ciclo di vita di prodotti e macchine, in modo da orientare ilMade in Italyverso unorizzonte sempre più green.

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