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Comunità energetiche: oggi entra in vigore il decreto

 

Oggi, 24 gennaio, si apre una nuova era per lo sviluppo delle energie pulite in Italia:da oggi è infatti in vigore il decreto sulle Cer, leComunità energetiche rinnovabili. Dopo tre lunghi anni di attesa, tra burocrazia, Europa e un lungo percorso di ottimizzazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha infatti annunciato, tramite pubblicazione sul sito del Mase,il via al decreto che “stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia.Entra dunque a tutti gli effetti in vigore il decreto, essendo avvenuta la registrazione della Corte dei Conti e, in precedenza, l’approvazione della Commissione europea”. Significa che icittadini, ma anche leparrocchie, le aziende, i condomini e le varie realtà italianeche intendono puntare su sole, vento e autoproduzione, ora possono – anche attraverso le Faq sul sito del gestore Gse -avere quello strumento che può portare alla diffusione dell’autoconsumo di energia, metodo che aiuta anche a smarcarci in parte dall’uso di combustibili fossili per ottenere elettricità. Per quanto riguardagli incentivi dovremo attendere ancora un mesetto. Il Mase fa infatti sapere che “come previsto dal provvedimento stesso, entro i successivi trenta giorni saranno approvate dal Ministero, previa verifica da parte dell’Arera e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Il Gse, soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole”. Per il ministro Fratin è un momento di svolta. “Comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo diffuso – ha detto il capo del ministero dell’Ambiente– sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese: oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici”. Come già noto in precedenza con la diffusione del testo del decreto il Masepromuove due strade per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili in Italia:“Un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti chesupporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi, e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile”. Molte informazioni si troveranno giàdalle prossime ore sul sito del Gse (www.gse.it), gestore che attraverso “documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, accompagnerà gli utenti nella costituzione delle Cer e, in raccordo con il Mase, lancerà una campagna informativa per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo” fa sapere il Ministero sostenendo che “il primo “step” è già online e consiste in alcune Faq per iniziare a orientare cittadini, piccole e medie imprese, enti, cooperative e tutti gli altri destinatari del provvedimento”. Inoltre a breve, per capire come dar vita alla propria comunità energetica oppure prenderne parte, sempre online sul sito del Gse ci saràun simulatore per la valutazione energetica ed economica del progetto, mentre già oggi per sapere a quale cabina primaria allacciarsi è presente una mappa. L’entrata in vigore del decreto, tre anni dopo il recepimento della direttiva europea Red sulle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), dovrebbe garantire la spinta necessaria per un reale cambio di passo: tempo fail ministro Fratin immaginava una Italia con almeno quindicimila comunità energetichetra città, parrocchie, scuole e via dicendo. Oggi siamo solo a centinaia, sparse sul territorio, ma grazie al nuovo strumento la convinzione tra gli addetti ai lavori è che presto l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia potranno davvero spiccare il volo.

Redazione

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