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Il settore delle auto elettriche sta cambiando?

 

Il gigante del noleggioHertzintende cedere un terzo della sua flotta diveicoli elettricinegli Stati Uniti e reinvestire inauto a benzinaa causa delladomanda debolee deglielevati costi di riparazione delle auto a batteriadovute a danni da collisioni. La vendita è iniziata a dicembre e continuerà nel corso del 2024. Nei risultati del quarto trimestre,Hertzregistrerà un onere di circa245 milioni di dollariper spese di ammortamento. Un cambio radicale nella strategia aziendale, dopo che nel 2021Hertzaveva annunciato l’acquisto di100.000 auto elettricheTesla. «La società prevede di reinvestire una parte dei proventi della vendita di veicoli elettrici nell’acquisto di auto con motore a combustione interna per soddisfare la domanda dei clienti», si legge nel documento della società, in cui la stessa ha dichiarato che «si aspetta che questa azione bilanci meglio l’offerta rispetto alla domanda attesa di veicoli elettrici», più debole rispetto alle aspettative. Il costo di manutenzione dei veicoli elettrici si è rivelato troppo alto, ha rivelato aForbesJoseph Yoon, analista diconsumer insightsdiEdmunds. «Sembra che il problema principale con la flottaTesladiHertzfosse chemetà dei veicoli erano assegnati a flotte di noleggio inride-sharee i costi associati alla riparazione e alla manutenzione dei veicoli inride-shareerano molto più alti del previsto», ha detto Yoon. Anche laricaricaè stata un problema,secondo Tyson Jominy,vicepresidente di dati e analisi pressoJD Power: «I clienti trovano anche veicoli elettrici con uno stato di carica molto basso, il che sarebbe scoraggiante per un viaggiatore appena sceso da un aereo e che si ritrova in una caccia al tesoro per cercare una stazione di ricarica». Ora, la societàha messo in vendita 607Teslaex noleggio con unoscontodi circa il 39%; il prezzo varia da 21.557 dollari per unaModel 3del 2021 a 40.886 dollari per unaModel Ydel 2022. I clienti che acquistano unveicolo elettrico usatohanno diritto a uncredito d’imposta di 4.000 dollari.Hertzprevede di vendere complessivamente20.000 veicoli elettrici. Ciononostante, l’azienda continuerà a offrire una gamma di veicoli elettrificati e a «mantenere l’obiettivo di elettrificare il 70-90 percento della flotta di noleggio in Europa entro il 2030». L’analista diMorgan Stanley,Adam Jonas,ha dichiaratoin una nota che la mossa diHertzè un altro segno che le aspettative sui veicoli elettrici devono essere «riposizionate al ribasso». E il calo dei prezzi delle auto elettriche usate le rende sempre più convenienti sul mercato. UnostudiodiiSeeCarsmostra chei prezzi dei veicoli elettrici usati sono scesi del 33,7%, mentreil prezzo medio delle auto usate è sceso solo del 5,1%. LeTeslahanno registrato alcune dellemaggiori riduzioni di prezzo per le auto usate, che vanno da una diminuzione di 21.775 dollari per ilModello X, 18.596 dollari per ilModello Se 14.716 dollari per ilModello 3. Tuttavia,il calo dei prezzi non porta a incrementi nella domanda di auto usate elettriche: la vendita media di un veicolo elettrico richiede 52,4 giorni rispetto ai 49,2 giorni di un’auto usata media. Un anno fa, il veicolo elettrico veniva venduto mediamente in 37,5 giorni. LeTeslarisentono anche della concorrenza. La cineseBYDha superato la società di Elon Musk diventandoil produttore di auto elettriche più venduto al mondo. L’azienda, sostenuta dal 2008 dal miliardarioWarren Buffett, ha affermato di aver prodotto3,02 milioni di veicoli a nuova energia nel 2023, seguita daTeslache ha annunciato martedì di aver prodotto1,84 milioni di automobili. La maggior parte dei veicoliBYDvengono venduti a unprezzo inferiore rispetto aTesla, che ricava circa il 20% delle sue vendite dal mercato cinese. LaCinasegna numeri record: nel 2023 le case automobilistiche hanno sfornato30,16 milioni di veicolie leconsegne all’ingrosso, che includono le spedizioni ai concessionari, sono salite a30 milioni, secondo i dati dell’Associazione cinese dei produttori di automobili. Ruolo importante ha rivestito anche la guerra dei prezzi al ribasso portata avanti da Tesla, seguita da numerosi concorrenti locali. Isussidi governativihanno spinto le case automobilistiche a investire sui veicoli elettrici, trasformando il Paese nelpiù grande mercato di veicoli elettrici del mondo, anche se le vendite di automobili sono complessivamente stagnanti. «Questo è il paradigma che i cinesi hanno infranto, cioè che si può rendere un veicolo elettrico accessibile», ha dettoBill Russo– fondatore della società di consulenzaAutomobilitya Shanghai – in una recente intervista. «Ciò che la Cina sta facendo con il veicolo elettrico è usare il suo mercato interno per generare economie di scala che potrà poi portare a livello internazionale». L’aumento delle esportazioni, dovuto al rallentamento interno dell’economia, potrebbe spingere la Cina asuperare il Giapponecome primo esportatore mondiale di automobili. Il Giappone ha esportato3,6 milioni di automobili nei primi 11 mesi dell’anno, con un conteggio finale previsto per il 31 gennaio; il Dragone ha invece registrato4,1 milioni di auto esportate. Ciononostante, il Paese del Sol Levante continua aassemblare maggiormente all’estero. In un rapporto dello scorso dicembreFitch Ratingsha dichiarato di prevedere che laquota dei veicoli a nuova energiasalirà al42%-45% del venduto totale nel 2024. Ha inoltre previsto che leesportazionicresceranno del20-30%. L’Unione europea, preoccupata perl’aumento delle importazioni dalla Cina, ha avviato lo scorso ottobre un’indagine sui sussidi ai veicoli elettrici. L’indagine è in corso, ma non sembra avere impressionato i principali attori sulla scena. ProprioBYDa dicembre ha confermato il progetto per la realizzazione della suaprima fabbrica di assemblaggio europea, in Ungheria. Oltre al ridimensionamento della flotta americana diHertze alla competizione cinese diBYD,Teslasta anche affrontando lacrisi produttiva dovuta all’escalation militare nel Mar Rosso. La società di Elon Musksospenderà per due settimane, dal 29 gennaio all’11 febbraio,la produzione nella sua unica fabbrica europea di auto elettriche, laGigafactorydi Berlino: uno stop giustificato con il «gap nelle catene di rifornimento» provocato dai «conflitti armati nel Mar Rosso e relativi spostamenti delle rotte di trasporto», che allungano «in modo notevole» i tempi di spedizione di componenti dall’Asia. Un annuncio arrivato nella tarda serata dell’11 gennaio, a poche ore dall’operazione con cui Usa e Gran Bretagna hanno colpito decine di obiettivi Houthi in territorio yemenita. Tra concorrenze al ribasso in Cina, la cessione di autoTeslada parte diHertze l’ascesa diBYDsul mercato, potrebbe essere iniziata unanuova fase nella vendita di auto elettriche, sempre più disponibili sul mercato e con prezzi più vantaggiosi.

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