Piogge e forti nevicate potrebbero influenzare l’attività sismica.È quanto emerge dallostudiopubblicato suScience Advances,il primo a stabilire unastretta correlazione tra gli eventi climatici e iterremoti. La ricerca ha preso in esame lapenisola diNoto, inGiappone, una zona caratterizzata da un’attività sismica 10 volte maggiore rispetto al resto della regione.Dal 2021 questa zona è stata soggetta ad abbondanti nevicate, e successivamente è stata interessata da un ripetuto sciame sismico.La più grande scossa ha avuto una magnitudo di 7.5 e i ricercatori hanno notato chei terremoti sembravano essere sincronizzati con i cambiamenti stagionali. Attraverso l’analisi di migliaia di terremoti nella zona e la loro distribuzione temporale, si è arrivati a stabilire uncollegamento tra gli eventi climatici e il movimento delle fagliee fessure del sottosuolo e si è cercato di capire come le precipitazioni stagionali possano influenzare i fluidi porosi del sottosuolo. Gli scienziati ritengono checambiamenti nella pressione della crosta terrestre, causati dalla neve che si deposita e poi si scioglie, potrebberodestabilizzare le faglieesistenti e contribuire al formarsi di scosse. Infatti, nevicate particolarmente abbondanti contribuiscono a innescare uno sciame sismico attraverso modifiche nella pressione dei pori della crosta terrestre. I cambiamenti di pressione nel sottosuolo contribuirebbero anche a condizionare la velocità sismicadelle scosse. «Quando piove o nevica, l’acqua che cade aggiunge peso e aumenta la pressione dei pori, consentendo alle onde sismiche di viaggiare più lentamente -spiegal’autore dello studio William Frank, professore presso il dipartimento di Scienze della Terra, dell’Atmosfera e del Pianeta del Mit – Nel momento in cui, attraverso l’evaporazione o il deflusso, tutto quel peso viene rimosso, improvvisamente la pressione dei pori diminuisce e le onde sismiche sono più veloci». Nevicate e carichi ambientali hanno quindi un impatto sul sottosuolo, e possono contribuire all’attività sismica. Inoltre, lo studio evidenza come la velocità di questi eventi sia influenzata dai cambiamenti nelle nevicate locali, nelle piogge, nella pressione dell’aria e nel livello del mare. Un ulteriore peggioramento della situazione potrebbe verificarsi a causa delriscaldamento globale, perché una diversa distribuzione di acqua sulla Terra influenza ancor di più gli sciami sismici. Anche secondo lostudiodelWorld Economic Forum, il cambiamento climatico potrebbe contribuire a causare terremoti ed eruzioni vulcaniche perché, quando ighiacciaisi sciolgono, l’acqua penetra nelle fessure del sottosuolo, causando allargamenti e restringimenti, che a loro volta potrebbero determinare scosse, specialmente nelle aree già sismicamente attive. Nonostante non ci sia uno studio specifico sul nostro territorio in merito al rapporto tra attivitàsismicaed eventi climatici,l’Italia è una zona classificata come ad alto rischio sismico, dato che geograficamente si trova collocata tra la zolla africana e quella eurasiatica. Negli ultimi 30 anni la Rete Sismica Nazionale ha registrato più di 190.000 eventi sismici nel Belpaese e negli Stati confinanti, la maggior parte dei quali non è stata avvertita dalla popolazione: 45 i terremoti che hanno avuto una magnitudo Richter pari o superiore a 5.0.
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