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Roma, incendio Mezzocammino: cos’è successo?

 

La mattina del31 dicembrei vigili del fuoco sono stati chiamati per domarel’incendioaLargo Jacovittinel quartiereMezzocammino(una zona chiamata così proprio perché si trova a metà traRomae la foce del Tevere) per l’esplosione di una bombola di gplin un’autorimessa interrata; l’intero edificio sovrastante (che ospitava circa 50 famiglie) è stato evacuato velocemente.L’incendio èavvenuto pochi giorni dopo quello diMalagrotta. Alle 17:30 dell’ultimo pomeriggio dell’anno, il rogo non era stato ancora spento: i pompieri hanno utilizzato mezzi meccanici per riuscire a estinguerele fiammeche hanno divorato il cemento, facendo sprofondare la piazza antistante,oltre a creare un’alta colonna di fumo. Quello di Mezzocammino non è stato solo un semplice rogo, causato da uno scoppio e alimentato dal gas. La situazione è stata aggravata dalla presenza dinumerosirifiuti, probabilmente anche tossici. Si è scoperto, infatti, che quel garage condominiale era da tempo unadiscarica;inoltre la spazzatura, come ha confermato ilConsorzio Unitario Torrino Mezzocammino, risultava ammassata in determinati localimessi sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. La procura ha quindi aperto un’indagine. Ora si attendono gli esiti dell’esame dellaqualità dell’aria: “Le attività analitiche sono in corso e i risultati verranno dati appena possibile”, ha spiegatoArpa Lazio, il cui personale è immediatamente intervenuto per installare un campionatore destinato al monitoraggio. ”È l’esito peggiore, un incubo che ha sempre assillato le nostre menti, di una vicenda criminale vergognosa che si trascina da anni -fa sapere il Comitato di Quartiere sull’incendio- A nulla sono valse tante segnalazioni, esposti e denunce dei cittadini e del CdQ, l’impegno delle Forze dell’Ordine, di alcune istituzioni e del Cutm. A largo Jacovitti finora ha vinto l’impunità di personaggi senza scrupoli (arcinoti nel quartiere) che hanno trasformato l’area sotto la piazza in una impressionantediscarica abusiva. L’ultima volta in cui sono stati segnalati e beccati i delinquenti è stato giusto prima di Natale. Ma è evidente che qualcosa a livello normativo non funziona se alla fine, per anni,sono i cittadini a pagare tutto il danno. Ci chiediamo quale sia l’utilità del provvedimento disequestro, che è stato disposto più volte nel tempo, se poi il pericolo rimane presente e losversamento dei rifiuti continua regolare.Undisastro purtroppo annunciato, ci auguriamo davvero che almeno questa ultima tappa consenta di intervenire in maniera severa, rapida e definitiva”. Così,il Comitato e il Consorziochiedono con forza una rapida operazione di bonifica, parlando di una ferita da sanare “al 100%”. Le esigenze maggiormente condivise dai cittadini sono: – che nel più breve tempo possibile venga fatta a carico della Pubblica Amministrazione unabonifica integraledell’area andata a fuoco e poi distrutta; – chela ricostruzione della piazzavenga fatta o promossa direttamente dal settore pubblico e in tempi ragionevoli, a carico del Comune, della Regione o dello Stato. “Se da una parte non si può dire che le istituzioni siano state del tutto assenti su questo scandalo, è altrettanto vero che in sostanza abbiamo assistito per anni e anni a un totaleimmobilismo, e questo si spiega con sottovalutazioni o negligenze o altre carenze da parte degliamministratori pubblici. Nessuno può sostenere sia stato fatto tutto il possibile! -afferma il Comitato-Non possiamo accettare che nulla sia avvenuto perché ostacoli normativi o burocratici lo impedivano. Troppi anni e troppi atti criminali reiterati”. Tra le difficoltà emerge un aspetto positivo: èla solidarietàche gli abitanti si sono dimostrati a vicenda senza esitazioni, aiutando soprattutto le 120 persone sfollate (per fortuna non ci sono stati feriti) che nella scuola elementare Geronimo Stilton hanno trovato rifugio, pasti caldi e coperte. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla Protezione Civile e a gruppi di volontari locali come ilCamelot HIM, che hanno predisposto velocemente 40 posti letto.

Redazione

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