Nel 2023 ci sarebbero stati almeno90 lavoratori migranti morti a causa di abusi o negligenze aziendali,anche se il numero di decessi non segnalati pubblicamente potrebbe essere molto più alto.Secondo i dati dell’organizzazione non governativaBusiness & Human Rights Resource Center, i613 casi di abusicollegati a realtà come Meta e Fifa includono anchefurto salariale, violenza, orari di lavoro eccessivi, negazione arbitraria delle libertà, violazioni della salute e della sicurezza sul lavoro. Sono164 milioni i migranti impiegati nei modelli di business delle multinazionaliin tutto il mondo, ma l’Ong denuncia che i principi guida delle Nazioni Unite su business e diritti umani sono costantemente violati, soprattutto inMalesia,Qatar, Regno Unito e Stati Uniti. Le aziende “dovrebbero rispettare rigorosamente i diritti umani per proteggere la propria forza lavoro migrante, ma i risultati rivelano invece un’incapacità sistemica nell’assumersi la responsabilità e nell’affrontare gli abusi dei diritti dei loro lavoratori”, ha spiegato l’Ong. In particolare, nel rapporto relativo al periodo compresotra dicembre 2022 e novembre 2023si legge che Meta sarebbe collegata a 14 casi di abusi, dal momento che la sua piattaforma social è utilizzata da agenti di reclutamento e altre società per sfruttare i migranti in cerca di lavoro. Fifa sarebbe invece responsabile di 9 casi disfruttamento in Qatarnei confronti di migranti provenienti da Ghana, Kenya, Nepal, India, Uganda, Pakistan e Filippine, impegnati in attività legate alla Coppa del Mondo 2022. Delle389 aziende internazionali citate nel rapporto, quelle in cui si verificano più abusi appartengono alsettore agroalimentare(tra aziende agricole, trasformatori e rivenditori) e dellecostruzioni. 54 di queste sono considerate “recidive”, ovvero collegate a 2 o più casi di violenza e sfruttamento, mentre oltre il 90% ha sede in Paesi con alto reddito e la maggior parte si trova ai vertici delle catene di approvvigionamento. Come documentato nel rapporto, infatti, i grandi marchi ottengono benefici materiali dai migranti anche a migliaia di chilometri di distanza, lavorando alla base di catene di fornitura transnazionali altamente complesse. Lacategoria di abuso rilevata più spesso (64%) riguarda la violazione degli standard lavorativi(violazione dellaretribuzione, dell’orariodi lavoro o delleferie,licenziamentoarbitrario o obiettivi di rendimento eccessivi), seguita da negazione arbitraria delle libertà (36%), violazioni della salute esicurezza sul lavoro(36%) e pratiche di assunzione sleali (34%). Anche ilfurto di stipendioè stato frequente (38% dei casi), mentre secondo ilBusiness & Human Rights Resource Centersono in aumento i casi dimalattie e morti dovute all’eccessiva esposizione al calore(8%), a causa del cambiamento climatico e del rapido aumento di eventi meteorologici estremi. La mancanza di accesso a informazioni sulla loro condizione di lavoro e ai sindacati espone poi i lavoratori migranti a ulteriori rischi e discriminazioni.
La meta perfetta per il lungo week-end di Ognissanti è conosciuta da molti come il…
I telespettatori non avrebbero mai immaginato una cosa simile! Anche Tina Cipollari non ha saputo…
Qualcuno ha fatto delle dichiarazioni inaspettate su Belen Rodriguez. Si tratta di una persona che…
In studio tra i due coach scatta la lite che vede Maria costretta a intervenire…
Il KO di Ballando con le stelle sembra essere ormai ufficiale, la conduttrice è inconsolabile…
Una notte veramente magica quella che arriva oggi, ora è visibile la Cometa Lemmon, ma…