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Splash! Scatolette e barattoli, vasetti, frutta: dove si buttano?

 

L’insegnamento dellaraccolta differenziatanelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero impararecome dividere i rifiutinei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento diriciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località. In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare.Dove si butta questo? E quello?Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già. Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica – in collaborazione conJunker App, piattaforma specializzata nella raccolta differenziata in Italia – cerca didissipare la nebbia della raccolta differenziatache avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto. Scatolette di tonno e barattoli di pelati Il26 dicembre, tradizionale giorno diSanto Stefano, c’è chi organizza una piccola gita fuori porta, chi si ritrova sempre tra amici e parenti e chi ne approfitta per consumareil cibo avanzatodurante le mangiate natalizie del 24 e 25 dicembre appena trascorsi. Ecco allora una puntata diSplash! che offre qualche dritta per smaltire tutto al meglio. Ad esempio, se durante queste giornate hai utilizzato ibarattolideipelatio unascatoletta, magari ditonno, potresti chiederti: ma questi oggetti vanno lavati prima di essere gettati? No, questi contenitori – riciclabili nella raccolta dell’acciaio – devono semplicemente essere vuoti e senza residui. A lavarli ci penserannogli impianti di riciclo, a noi conviene risparmiarel’acqua, un bene sempre preziosissimo. Certo, se proprio temi il rischio di cattivi odori e non riesci a resistere, concedi pure una sciacquata a questi oggetti. C’è un aspetto invece che deve avere assolutamente tutta la nostra attenzione. Può accadere infatti che ci venga in mente di inserire un contenitore dentro l’altro, pensando forse di salvare spazio o comunque di fare una buona azione. Ma uniremateriali diversi, a esempiol’alluminioel’acciaio, impedirà agliimpianti di riciclodi separarli bene. Vasetti Ci può essereun vasettoper tutto. I sottolio, i sottaceto, le spezie, il pesto… a ogni modo i vasetti ci danno l’occasione di tornare a parlare della difficile raccolta degliimballaggi divetro. Il consorzio nazionale che se ne occupa,Coreve, ha coniato una rima proprio per aiutarci a fissare bene il concetto:«Bottiglia e vasetto, riciclo perfetto». Quindi vanno in questa raccolta oggetti divetrocome lebottiglie, i vasetti e i barattoli, le boccette di profumo e i deodoranti roll-on. Prima di inseriregli imballaggi di vetronell’apposito cassonetto, però, occorre svuotarli e svitare eventualitappi di metallo. Gli impianti poi sono meccanicamente in grado di separare le etichette e lavare il tutto. Comunque nelriciclo del vetrosiamo abbastanza bravi:quello italiano supera l’80%. Nel 2022, ogni nostro connazionale ha raccolto e avviato al riciclo in media 1,6 chilogrammi di vetro in più rispetto al 2021 (+4,2%). Frutta È bene ricordare che in generale tuttigli avanzi di cibo, vegetali o animali che siano, vanno nel bidone dell’organico: residui della verdura, semi, pane, pasta, fondi di caffè, filtri di tè, gusci d’uovo, formaggi, pesce, carne e piccole ossa. Se ami concludere i tuoi pranzi e le tue cene conla frutta, fresca o secca, sì, anche quelle bucce e quei gusci devono andare a finire nell’umido. Ti confesso che ultimamente mi sono fissato conil bollinoadesivo che si trova sullemele, facci caso: è bene separarlo e buttarlo nel secco. A proposito,Legambienteha appena lanciato un allarme: sono state rilevate tracce dipesticidinel 68% dellafrutta. Le più contaminate dalla presenza di fitofarmaci sonole pere(84,97%),le pesche(83%) e propriole mele(80,67%).

Redazione

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