«La sostenibilità aziendale è un concetto ampio che va oltre la mera crescita economica e si focalizza sulla gestione responsabile delle risorse ambientali, sociali ed economiche». A sostenerlo èMichele Moretti, autore dellibroGuida operativa alla sostenibilità. Lasostenibilità, infatti, non ha solo a che fare con l’ambienteche ci circonda, mariguarda anche noi, anzi forse soprattutto noi, e ha come scopo quello digarantire un equilibrio tra i bisogni del presente e quelli delle generazioni future, tenendo conto sia dell’equità intergenerazionale che intragenerazionale. Il primo termine di riferisce al rapporto tra l’oggi, appunto, e le generazioni future e più nello specifico riguarda il «dovere morale delle generazioni presenti di consegnare un mondo con opportunità di crescita simili (o maggiori) rispetto a quelle di cui hanno potuto godere». Insomma,se molte delle risorse della Terra sono limitate, per esempio,è bene evitare di consumarle come se non ci fosse un domani; o ancora, se alcuni comportamenti umani determinano delle conseguenze negative a lungo termine, abbiamo il dovere di evitarle per garantire a chi verrà dopo di noi le stesse opportunità. L’equità intragenerazionale, invece, «riguarda la necessità di assicurare a tutte le persone di una stessa generazione pari opportunità e dignità». Alla luce di queste considerazioni si può affermare che,per gestire in maniera sostenibile le risorse, è necessario adottare un approccio olistico e inclusivoche tenga in considerazione tanti aspetti contemporaneamente: dalla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela di lavoratori e lavoratrici, passando per il profitto fino a considerare le esigenze delle generazioni. Tra l’altro è importante tenere a mente che «le Piccole medie impresesvolgono un ruolo molto importante all’interno del panorama economico e sociale:da sole generano 2.834 miliardi di euro di fatturato, pari al 42% del totale registrato dalle imprese italiane e contribuiscono al41% del Pil del Paese. Inoltre, le Pmi impiegano l’82% di lavoratori e lavoratrici in Italia, ben oltre la media dell’Unione Europa». Questo significa chesi tratta di realtà che, attraverso l’adozione di buone pratiche, possono davvero fare la differenzae avere un impatto significativo sulla promozione del benessere collettivo. Secondo Morettii pilastri dellasostenibilità aziendalesono tre: People, Planet e Profit. ConPeopleci si riferisce all’aspetto sociale della sostenibilità che riguarda ilbenessere sia per le persone che operano all’interno dell’azienda sia all’esterno.Per quanto riguarda lavoratori e lavoratrici la sostenibilità si traduce in politiche di welfare, piani di formazione e sviluppo, valorizzazione della diversità e dell’inclusione, l’adozione di meccanismi di coinvolgimenti dei e delle dipendenti nelle decisioni aziendali. All’esterno, invece, la sostenibilità si realizza attraverso iniziative di responsabilità sociale d’impresa, programmi di volontariato e in generale tramite un impegno attivo della comunità locale. La seconda voce,Planet, riguarda ovviamente lagestione responsabile delle risorse naturali e il ridimensionamento dell’impatto ambientale delle attività aziendali.Lo scopo è quello di promuovere pratiche ecologicamente sostenibili, che preservino l’ambiente e riducano l’utilizzo di risorse non rinnovabili. Alcune delle misure più importanti da adottare includono: l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti in modo sostenibile, la riduzione delle emissioni di gas serra, l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale. Veniamo ora alla terza P, quella che spesso è considerata il maggiore ostacolo all’avvio di un progetto realmente sostenibile:Profit. La prima preoccupazione quando si parla di sostenibilità, sia per la gente comune sia per imprenditore o l’imprenditrice riguarda icosti che comporta una celta del genere. A mutare in questo caso deve essere il punto di vista; si tratta di un cambiamento complesso proprio perché viviamo in una società capitalista che ci ha abituato ad avere tutto, subito e al miglior prezzo possibile. Eppure,quasi sempre “il miglior prezzo” per noi corrisponde a sacrifici per altre persone, assenza di diritti di lavoratori e lavoratrici, sfruttamento, inquinamento, materiali di scarsa qualità che inevitabilmente ci costringeranno a comprare lo stesso vestito la stagione successiva. Pensare sostenibile significa pensare a lungo termine, al di là della moda del momentoe della necessità estemporanea; significa investire su un capo, per esempio, che non saremo costrettә ad acquistare nuovamente dopo pochi mesi. Elo stesso vale per quanto riguarda la sostenibilità aziendale: «una Pmi sostenibile non si concentra solo sul profitto a breve termine, ma valuta anche l’impatto delle proprie decisioni economiche sul lungo periodo». Questo significaponderare gli investimenti, valutare in maniera efficace le risorse finanziarie, monitorare i rischi finanziarie soprattutto creare un modello di business resiliente. La sostenibilità economica, infatti, è essenziale e rappresenta un punto di forza per garantire la crescita a lungo termine dell’azienda e la sua capacità ad affrontare sfide economiche future e impreviste.
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