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I 200 anni di Fondazione Cariplo, la banca dei Lombardi

 

Pochi giorni fa, a Milano, si è tenuto l’evento celebrativo dei bicenteario di Cariplo e Intesa San Paolo. Il 12 giugno 1823, infatti, nasceva la “Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde”,la più antica banca lombardaprotagonista della ricostruzione e del Boom economico. La sua attività, dopo l’integrazione tra Cariplo e Ambroveneto nel 1997, è confluita nell’odiernaIntesa Sanpaolo, mentre il nome resiste nella Fondazione Cariplo, azionista con il 5,2% della Ca’ de Sass. Tra le iniziative per festeggiare la ricorrenza ancheil podcastI 200 anni di Cariplo,già disponibile su Intesa Sanpaolo On Air, eil documentarioLa buona crescita. 200 anni di Cariplo, prodotto da 3d Produzioni con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in programma sui canali Rai nel mese di gennaio. Queste produzioni raccontano la storia della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde a partire da ciò che la Cassa è sempre stata per la gente lombarda:soccorso nei momenti difficili, promotrice del bene comune, motore del progresso della regione. «In Intesa Sanpaolo riteniamo di avere raccolto l’eredità non solo di ordine aziendale, economico, ma anche di ordine ideale che entrambi questi istituti di credito hanno avuto nella storia del credito italiano, in particolare operando qui nel mondo milanese ma diventando banche al vertice del sistema. Ci riteniamo non solo eredi, ma impegnati a mantenere questa eredità, che ci tengo a ripetere non è soltanto di ordine economico, ma di ordine civile e spirituali», ha affermato ilPresidente Emerito di Intesa San Paolo Giovanni Bazoliin occasione del convegno moderato daFerruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Corriere della Sera, che ha visto la partecipazione dei professori Elena Beccalli, Paolo Mottura, Roberto Ruozi, Gianpiero Fumi e dell’ex presidente di Cariplo Roberto Mazzotta. L’impegno di Fondazione Cariplo agisce su due livelli: sulle emergenze immediate e sullo sviluppo di risorse per evitare nuove emergenze in futuro. «Il nostro compito – haaffermatoGiovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo – è quello di fare in modo che in presenza di un quadro negativo noi possiamo intervenire con le nostre risorse in situazioni di crisi, anche con le riserve che abbiamo a disposizione. E se l’economia riprende a crescere sarà nostro compito di sostenere questo volano con i nostri investimenti». A sottolineare ulteriormente il ruolo dell’ente di via Manin è stato ancheGiuseppe Guzzetti, per ventidue anni Presidente di Fondazione Cariploed ex vertice Acri: «Oggi Intesa Sanpaolo è una grande banca e Carlo Messina è un grande banchiere. E io sono contento di questo e del fatto che Giovanni Bazoli ha scelto Messina», afferma Guzzetti. «Noi, come fondazioni bancarie, abbiamo fatto gli azionisti senza mai interferire nella gestione e questo ha consentito alla banca di crescere, diventare forte ed essere un grande istituto di credito». Anche Paolo Maria Grandi,chief governance officerdi Intesa Sanpaolo, ha riconosciuto la forza dei due istituti: «Cariplo e la Fondazione sono stati lievito dell’economia, essendo al servizio dell’economia reale, e Intesa ha raccolto questa eredità». L’origine dell’Istituto affonda nelsoccorso e nel supporto del territorio in momenti di crisi e di sviluppo. Come sottolineano Intesa e Cariplo in uncomunicato stampa, “attraverso gli utili della Cariplo, che venivano in larga parte ‘restituiti’ in beneficenza al territorio di riferimento, il circuito virtuoso risparmio/beneficenza trovò un formidabile slancio: le erogazioni, elargite ininterrottamente per un lunghissimo lasso di tempo, hanno infatti contribuito in modo rilevante alla creazione di un complesso sistema assistenziale che ha inciso in modo profondo e duraturo su alcune infrastrutture portanti della società lombarda (ospedali, asili, strutture assistenziali per i poveri in primis)”. L’Istituto, che nel corso dell’Ottocento si affermò come punto di riferimento per aziende e famiglie,ha mantenuto nel tempo la sua vocazione socialee “nel secondo dopoguerra, Cariplo è tra le protagoniste della ricostruzione e del boom economico che ne segue, assecondando il suo portato di entusiasmo e di ottimismo. A partire dagli anni Sessanta, l’istituto è ormai di fatto una banca commerciale e nel ventennio successivo si assiste alla grande espansione territoriale di Cariplo in ambito nazionale e internazionale.” E la mission resta anche oggi. «Cerchiamo di aiutare a sviluppare iniziative che creino valore condiviso, diusare questo valore condiviso per ridurre le disuguaglianzee di mantenere vivo questo territorio, perché non dobbiamo pensare che le cose positive che ci sono oggi, ci saranno automaticamente nel futuro», ha detto Azzone.

Redazione

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