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Co-housing giovani e anziani: entro marzo i decreti attuativi

 

La scorsa settimana si è svolta a Roma la 58° edizione delCongresso Nazionale del Notariato, dal titolo “La casa non è abitare: il rovescio del diritto”, durante il quale si è parlato dellacoabitazione di persone di diverse etàe tra anziani. Spesso le generazioni “opposte” si sono, negli anni, aiutate l’un l’altra tramite:oggi il20,7%della popolazione italiana (oltre 2,8 milioni di persone)è rappresentata daanziani non autosufficienti, che hanno poco in comune con i giovani svantaggiati, analfabeti, disoccupati, a rischio povertà che risultano essere il5,6% dei cittadini. Oggi i luoghi di ritrovo universalmente riconosciuti come “utili alla conoscenza” (come per esempio le biblioteche) sono sostituiti dall’utilizzo di internet e le opportunità di connessione sociale tra generazioni sono ridotte ai minimi: tra le cause più comuni, il prolungamento degli orari di lavoro, i cambiamenti nei modelli familiari, le migrazioni. Questi sono tutti fenomeni che potenzialmente contribuiscono allasegregazione generazionale. Il Governo dovrà stilareentro il mese di marzo 2024decreti attuativi per interventi a favore delle persone anziane,per promuovere una vita dignitosa e la possibilità di godere più a lungo di uno stato di benessere. Tra le direttive apparirà con tutta probabilità lariqualificazione del processo di semiresidenzialità(co-housing) già in vigore in alcuni Paesi europei e nel nord America. Ilmodello di coabitazionenelle regioni statunitensi consiste infatti in una rete dirapporti di solidarietà e buon vicinato sia tra anziani autosufficienti(che, secondo le stime, negli Usa mantengono la loro lucidità per circa 10 anni in più nei casi di co-housing) che tragenerazioni più giovani. Si tratta, tuttavia, di una pratica che fa i conti con le limitazioni economiche poste dallo Stato stesso. Al fine di rendere realistico il progetto, dunque, si è pensato a3 elementi identificativi che la coabitazione dovrebbe avere: un progetto di residenzialità in comune vincolante, che possa rendere serio e impegnativo il contratto; la reciprocità delle relazioni tra i partecipanti, alla base di una convivenza solidale; la spontaneità.

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