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Usa: Penguin Random House lancia un premio contro la censura dei libri

 

Da quando, nel luglio 2021,Pen Americaha iniziato a tenere traccia deidivieti sui libri nelle scuole pubbliche degli Stati Uniti, l’elenco ha continuato a crescere senza sosta. Nell’anno scolastico 2021/2022, l’organizzazione no-profit che sostiene la libertà di espressione nella letteraturaha riscontrato2.532 casi di singoli volumi censurati. Dal 1° luglio 2022 al 31 giugno 2023, ne ha registrati3.362, bannati dalle aule e dalle biblioteche delle scuole pubbliche. Significa che, quest’anno, gli studentinon hanno potuto accederea 1.557 titoli, alle opere di oltre 1.480 autori, illustratori e traduttori. Tra i più presi di mira, le donne, le persone Bipoc e/o della comunità Lgbtq+. Per “incoraggiare la prossima generazione di lettori e autori e promuovere voci e storie diverse”, una delle case editrici più famose del mondo ha deciso di lanciare un nuovo premio di scrittura: ilFreedom of Expression award. La promotrice dell’iniziativa è laPenguin Random House, un gruppo editoriale statunitense nato dalla fusione tra la casa editrice britannicaPenguin Bookse il gruppo editoriale statunitenseRandom House. Ha sede a New York ed è la sede internazionale di oltre 300 case editrici e svolge attività in più di 20 Paesi in 6 continenti, pubblicando narrativa per adulti e bambini, saggistica cartacea e libri commerciali digitali. Per la prima volta gli annualiCreative Writing Awards,che dal 1993 anni hanno scovato talenti tra i diplomati delle scuole superiori, assegnando loro più di 2,9 milioni di dollari, includeranno anche il nuovo premio di scrittura: il progetto nasce da una partnership conWe Need Diverse Books, un’organizzazione no-profit che si impegna a diversificare il settore editoriale e a rendere gli scaffali più equi. IlFreedom of Expression awardinvita i candidati a scrivere di un libro “vietato” che ha cambiato la loro vita e spiegare il perché.Il premio di 10.000 dollarisarà assegnatoa unə studentə delle scuole superiori delle scuole pubbliche negli Stati Uniti (compreso il Distretto di Columbia) che prevede di frequentare l’università nel 2024. Il concorso si è aperto il 16 ottobre 2023 e le candidature, che potranno essere al massimo 1.000, si chiuderanno il 16 gennaio 2024; il vincitore sarà annunciato e pubblicato sul sito web diPenguin Random House Creative Writing Awardsall’inizio di giugno. Lo scopo dell’iniziativa è celebrare la libertà di espressione in risposta a unaumento dei divietidi libri in tutto il Paese. Secondo l’ultimo rapportodiPen America, aggiornato a settembre, i divieti sui libri nelle scuole pubbliche statunitensisono aumentati del 33% nell’ultimo anno scolastico.Secondo l’American Library Associationla censure si estendono tanto alle biblioteche pubbliche quanto a quelle scolastiche: tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2023 l’Office for Intellectual Freedomdell’Alaha segnalatodivieti in 220 distretti scolastici e 208 biblioteche pubbliche. «In un contesto di crescente divieto di lettura e di censura -ha dichiaratoClaire von Schilling, direttrice delle Comunicazioni aziendali e della Responsabilità sociale dellaPenguin Random House -è fondamentale proteggere e celebrare la libertà di espressione, soprattutto per i giovani, le cui voci devono e vogliono essere sollevate ora più che mai». Secondo Caroline Richmond, direttrice esecutiva diWe Need Diverse Books, «quest’anno è particolarmente importante onorare giovani voci diverse. Mentre i divieti sui libri proliferano in tutto il Paese, celebriamo il potere e l’importanza della parola scritta». Dai dati raccolti daPen Americaemerge cheoltre il 40% di tutti i divieti di lettura si sono verificati in distretti scolastici della Florida, con 1.406 casi, seguiti dai 625 in Texas, dai 333 in Missouri, dai 281 in Utah e dai 186 in Pennsylvania. A maggio 2023 laPenguin Random Househa fatto causa allaEscambia County School Board, in Florida, per aver rimosso alcuni dei suoi libri su questioni razziali e Lgbtq+ dalle biblioteche scolastiche. Secondo i querelanti i funzionari scolastici avrebbero violato il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America scegliendo di censurare i volumi.

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