Un fiume scorre placido tra valli e altipiani, circondato da catene montuose e forse persino da foreste. Èl’Antartidedurante l’Eocene, più di 30 milioni di anni fa. Si tratta di un’immagine ben lontana dalle fotografie di lande desolate, ricoperte daghiaccio e neve, che ci vengono subito in mente quando pensiamo oggi a questa regione della Terra. Ma èun paesaggio fluvialereale, seppure antico, recentemente portatoalla luce dagli scienziati delle università britanniche di Durham e Newcastle.È preservato sotto la calotta glaciale dell’Antartide orientale, le cui origini risalgono proprio a circa 34 milioni di anni fa. Da allora quell’area del Polo Sud si è trasformata a seconda dell’estensione più o meno ristretta deighiacciai. Le modifiche avvenute sono legate anche all’impatto deicambiamenti climatici. La scoperta è fondamentale soprattutto perché consente diricostruire la storia dellacalotta glaciale. È rarissimo infatti individuare paesaggi non ancora modificati, che abbiano addirittura “registrato”le condizioni del ghiacciodel passato, come in questo caso,raccontato nello studioAn ancient river landscape preserved beneath the East Antarctic Ice Sheete pubblicato suNature Communications. Immaginiamo quindi i ricercatori stupiti e meravigliati, in senso assolutamente positivo, quando si sono trovati di fronte a un vastopaesaggio pre-glacialeconservato nel cuore della parte centrale dell’Antartide orientale, nonostante i milioni di anni trascorsi sotto una copertura dighiaccio. Ricapitolando, dunque, innanzitutto c’erano alcunifiumiche, semplicemente scorrendo attraverso i loro letti rimasti immutati per 14 milioni di anni, hanno formato questo panorama,prima che si configurassela calotta. Successivamente è intervenutauna glaciazione locale, che ha modificato ulteriormente la situazione. Il modo in cui le superfici si sono conservate indica che leevoluzionidelghiacciosono staterapide. La glaciazione dell’Antartide, come spiega l’indagine scientifica, è stata innescata dalraffreddamento climatico globalenel corso dell’era Cenozoica. Un cambiamento radicale nell’estensione e nel volume delghiacciosi è verificato poi durante la transizionetra Eocene e Oligocene, quando si è registratala prima glaciazione diffusa, con un record di sedimenti marini. Così la direzione verso unPolo Sud glacialeè stata intrapresa con forza. Per le loro osservazioni nelle profondità del ghiaccio, oltre aisatelliti, i ricercatori hanno utilizzato appositiradarche hanno permesso di approfondire la conoscenza del continente più a sud del Pianeta: per molti versi potrebbe risultare più misterioso di Marte e della Luna. Peccato che orail riscaldamento globaleabbia come naturale conseguenza diretta loscioglimento del ghiaccio, che nel mare ha raggiunto proprio quest’anno il suominimo storico, il livello più basso in 50 anni. Secondo il team internazionale coordinato da Stewart Jamieson e Neil Ross, lo scioglimento totale dellacalotta glaciale antartica(che sta già mettendo a repentaglio lavita dei pinguinie le strategie di caccia delle orche) potrebbe anche farinnalzare i maridi circa 60 metri. Così il punto di rottura è dietro l’angolo.
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