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Cosa prevede la normativa europea sui F-gas?

 

Nei Paesi dell’Unione europea, dal 2027in poi,non potranno più essere venduti i condizionatori e le pompe di calore che utilizzano i gas fluorurati, anche conosciuti comeF-gas. Altra deadline molto importante:entro il 2032 dovranno essere eliminati gli impianti più piccolie si dovrà dire addio ai più grandi dal2035. Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto l’accordo su questa materia nell’arco di pochi minuti. Il regolamento era statoproposto nel 2022dallaCommissione europea, anche se i tempi, ora come ora, risultano essere leggermente più distesi rispetto a quelli che erano stati preventivati in prima battuta. Ma il risultato non cambia:in Europa non dovranno più essere utilizzati gli F-gas, ma solo quelli naturali. Cosa sono gli F-gas? Cerchiamo di capire, prima di tutto,cosa sono gli F-gase perché sono stati banditi dall’Unione europea. Si tratta, in estrema sintesi,digas sinteticiche vengono utilizzati in molti apparecchi, soprattutto nel settore dellarefrigerazione, come condizionatori epompe di calore. L’Unione europea ha deciso di bandirli perché sonocaratterizzati da un alto livello di emissioni in caso di dispersione nell’ambiente. Bruxelles, che da anni ha adottato una severa strategia green, ha voluto introdurre un regolamento con l’obiettivo di andare verso unaprogressiva ma ben precisa eliminazione di questi gas serra. Rispetto all’accordo raggiunto in questi giorni, le prime bozze del regolamento prevedevano una serie ditarget leggermente più ambiziosi. Centrare questi obiettivi, però avrebbe messo in difficoltà la produzione. In un primo momento, infatti, il Parlamento europeo prevedeva diridurre l’utilizzo degli F-gas per i condizionatori domestici a partire dal 2024. Ilbandototale sarebbe arrivato unicamente nel2028. Nell’accordo che è stato sottoscritto a inizio ottobre, invece, si prevede che, per quanto riguarda i condizionatori domestici, l’utilizzo di gas sintetici con un Gwp(global warming potential)massimo di 150 parta dal prossimo 2029. L’uso esclusivo di gas naturali partirà, invece, dal 2035. Per quanto riguarda le pompe di calore monoblocco, la prima scadenza è stata fissata per il 2027, mentre la seconda arriverà unicamente il 2032. Le prospettive Le date che abbiamo di fronte possono essere viste in prospettiva. Ilgasnaturale, che dovrebbe essere utilizzato come refrigerante, sarà ilpropano. In questo momento, però,in Europa risultano essere completamente assenti dal mercato condizionatori che siano in grado di funzionare con questo tipo di gas. L’industria si trova davanti a una vera e propria sfida: riuscire a rispettare la nuova scadenza significa mettersi al lavoro velocemente (anche perché utilizzare il propano significa dover adottare standard di sicurezza diversi da quelli che sono diffusi oggi). Questo è uno dei motivi per i quali il nuovo regolamento ha previsto lapossibilità di introdurre alcune eccezionia queste scadenze per ragioni di sicurezza. È necessario, poi, tenere presente quale possa essere l’effetto combinato tra questa norma e le altre che, in questo momento, risultano essere in fase di discussione. IlGreen Dealeuropeo prevede tra i suoi obiettivi l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento: per farlo, si passerà a un uso massiccio delle pompe calore (questo approccio lo troviamo all’interno della revisione della direttiva Case green e nel regolamento Ecodesign). Una delle domande che molti esperti si pongono è se ci sia unacompatibilità tra i vari obiettivi europei e l’utilizzo di tecnologie e gas completamente nuovi.Nel 2040, comunque vada, è prevista una valutazione sulla fattibilità di queste esclusioni. A preoccupare i produttori di condizionatori e pompe di calore sono le norme che regolamentano le esportazioni. A partire dal 2025 sarà vietato vendere all’estero degli apparecchi con un Gwp superiore a 1.000. In linea teorica arriverà il momento in cui i prodotti commercializzabili in Europa non potranno essere più esportati.

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