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Il glifosato è presente nel 98% dei giovani

 

La premessa suglierbicidiè chiara: sono ipesticidipiù diffusi sulla Terra, allo stesso modo deirepellenti per insetti. Finora erano pochi gli studi sulle associazioni tra questi prodotti chimici e i danni allefunzioni cerebralidelle persone. Oggi una ricerca dellaHerbert Wertheim School of Public Health and Human Longevity SciencedellaUniversity of California San Diegoanalizza l’influenza delglifosato- potenzialmente cangerogeno, secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro(Iarc) – sulle prestazioni neuro-comportamentali del cervello negli adolescenti. L’indagine, pubblicata suEnvironmental Health Perspectives, ha preso in considerazione519 giovani tra gli 11 e i 17 anniche vivono in comunità agricole in Ecuador e la loro esposizione aglierbicidi. Gli esperti hanno quindi misurato le concentrazioni di metaboliti di questo “diserbante sistemico” e deirepellentinelle loro urine. Poi hanno esaminatole funzioni cerebraliattraverso 9 sotto-test in 5 categorie: attenzione e controllo inibitorio, memoria e apprendimento, linguaggio, elaborazione visuo-spaziale, percezione sociale. L’esito a cui sono arrivati i ricercatori è inequivocabile. Il glifosatoè stato rilevato nel 98,3% dei partecipanti, con un’associazione negativa statisticamente significativa secondo il criterio della “percezione sociale”. Anchei repellenti per insettisono presenti in percentuali dal 33 al 66%: in particolare sono state osservate associazioni statisticamente significative con l’attenzione e l’inibizione perl’acido 2,4-diclorofenossiacetico (2,4-D). Ora, per confermare le conclusioni a cui lo studio è giunto, sarà necessario verificare ulteriormentequestirisultati scientificisu altre fasce di popolazione, dai bambini agli adulti. Gli autori del lavoro, però, ipotizzano già che l’esposizione asostanze tossichecome quelle analizzate potrebbe essere la causa dell’incremento delle patologie registrato nei giovani negli ultimi 20 anni in tutto il Pianeta. Tra l’altrol’Unione europeasi è appena spaccata proprio su questi temi: in mancanza del 65% della maggioranza qualificata necessaria, è stato rinviato a novembre il voto sulla proroga di 10 anni della controversa autorizzazione all’uso delglifosato, in scadenza il 15 dicembre. La votazione è stata proposta dalla Commissione europea, che potrà modificare il testo per poi sottoporlo nuovamente a una commissione d’appello. Su questo puntoassociazioni come ilWwfhanno lanciato appelli e sono intervenute alzando la voce per chiedere di applicare con rigoreil principio di precauzioneladdove vi sia anche una piccola probabilità di rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Intanto, concentrando lo sguardo sull’Italia, si scopre qualche altro segnale di allarme. L’Università di Milanoe Irsa/Cnr hanno individuato livelli diglifosatooltre la norma nelleacque della Lombardia: nei campioni raccolti nel reticolo idrico secondario si è raggiunta una concentrazione di alcune centinaia di microgrammi/L.

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