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Cinema indipendente: uno sguardo sul mondo globalizzato che mette in scena le differenze

 

Nell’era dellaglobalizzazione, siamo soliti essere connessi e informati quasi in tempo reale su cosa accade anche dall’altra parte del mondo. I nostri occhi e le nostre orecchie vedono e ascoltano però quello che i mass media tendono a catturare attraverso la sensibilità di chi le informazioni le raccoglie ed elabora. Al di là dei mezzi d’informazione,ilcinemasenz’altro costituisce uno degli strumenti attraverso i quali conosciamoluoghi, spesso anche vicini ma che non abbiamo saputo catturare con i nostri occhi (basti pensare alla Grande bellezza di Sorrentino), e apprendiamo abitudini e differenti modi di pensare. Spesso un film può cambiare il nostro stesso modo di vestire e magari le nostre aspirazioni lavorative: pensate al primoTop Gunche rilanciò giubbotti in pelle e occhiali da sole a goccia e diede luogo a file di aspiranti piloti. Una realtà comunque mediata o immaginata da chi sta dall’altra parte della cinepresa. Da qui lavalenza delle produzioni indipendentispesso delocalizzate e volte a dare voce ai solisti e non solo a creare un coro. E l’importanza dei tantifestival del cinema indipendenteo indie in varie parti del mondo. Dal 12 al 15 ottobre, a esempio,a New York si svolge ilChelsea Film Festival, creato dalle attrici Ingrid e Sonia Jean-Baptiste (figlia e madre). La manifestazione vanta la partecipazione diproduzioni da Israele, Taiwan e Messicotra le altre, è arrivata all’undicesima edizionee si può partecipare anche in streaming. L’anno scorso una produzione libanese è stata premiata dalla giuria e il firm ora è approdato su Netflix. Come ci ha riportato la co-fondatrice Sonia ean-Baptiste «il cinema indipendente, rispetto a quello dominante, offre una prospettiva unica sulle complessità globali, a partire dai temi dell’immigrazione e dell’ambiente sino a giungere alle dinamiche famigliari e alle relazioni personali». I film proposti ci introducono in mondi a noi non conosciuti, che ci dannochiavi di lettura diverse e spesso distanti dalla versione vulgatae, come ha detto il sindaco di New York Eric Leroy Adams, rappresentano «Un modo per dare voce agli inascoltati».

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