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Slovacchia: il ritorno di Robert Fico

 

È stato l’uomo cheha portato l’euro in Slovacchia, ma la sua vittoria di questo week-end ha fatto tremare i leader europei.Robert Ficoe il suo partitoDirezione-Socialdemocrazia(Smer-Sd) hanno vinto le elezioni politiche. LoSmerha conquistato42 dei 150 seggi nel parlamentoslovacco e si appresta ora a guidare il prossimo Governo. Il partito di Fico non potrà formare l’esecutivo da solo edovrà quindi cercare alleati,ma è chiaro che nel Paese l’aria è cambiata. E per l’Unione europea e l’Ucraina non si tratta di una buona notizia: nel corso delle ultime settimane il leader delloSmerha fatto chiaramente capire di voler rivedere molte delle politiche intraprese dai suoi 2 ultimi predecessori, il tecnico Ľudovít Ódor e il liberale filoeuropeista Eduard Heger. A iniziare dalsostegno militare aKyiv. Ma qual è la sua storia? Fico nasce il 15 settembre 1964 a Topoľčany, quandoSlovacchia e Repubblica Ceca erano un unico Stato: la Cecoslovacchia, un Paese sotto l’influenzasovietica. Il padre è un operatore di carrelli elevatori mentre la madre vende scarpe. La sua carriera politica inizia nel1987 quando si iscrive al Partito Comunista,ovvero la formazione politica prediletta, e spesso unica scelta, per chiunque volesse partecipare alla vita pubblica in uno Stato appartenente alla sfera di influenza dell’Urss. Passano pochi anni però e la situazione cambia radicalmente: il Muro di Berlino cade, l’Unione sovietica si dissolve eSlovacchia e Repubblica Ceca decidono di diventare 2 Nazioni autonome. Fico non resta a guardare: tra il 1994 al 2000 è il rappresentate slovacco presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Da questo ruolo inizia la sua scalata politica:nel 1999 fonda loSmer,offrendo agli elettori una“terza via” tra i comunisti e i socialisti. Ma ad attrarre l’elettorato è soprattutto la promessa di un rinnovamento politico: Fico stabilisce che per candidarsi nel suo partitonon si può essere già stati eletti con altri schieramentie inoltre obbliga tutti i suoi iscritti a rendere pubblici i propri finanziamenti. Queste promesse vengono riassunte nel motto“Mani pulite”. Per un’opinione pubblica stanca della corruzione, come quella slovacca, si tratta di un’occasione da non perdere: loSmerdiventa rapidamente ilpartito di opposizione più popolare e nel 2006 vinceper la prima volta le elezioni. Fico diventapremiere proprio sotto di lui la Slovacchia entra nell’euro. Rimane in carica fino al 2010, ma nel 2012 torna in sella e restaal Governo fino al 2018.Nel corso degli anni si avvicina sempre di più a posizioni nazionaliste. Tanto che i socialisti europei pensano di espellerlo più volte. Ma è il 2018 l’anno nero: il giornalista Jan Kuciak e la sua compagna Martina Kusnirova vengono uccisi. Il reporter stava indagando su alcuni episodi di corruzione legati ai fondi europei concessi a Bratislava. Inoltre Kuciak era anche al lavoro sui rapporti tra alcuni politici vicino a Fico e la ‘ndrangheta. Il suo omicidio scuote la popolazione. I tempi del “mani pulite” sono ormai lontani e di fronte alle proteste incessantiFico è costretto a dimettersi. Sembra la sua fine politica, ma oggi, 5 anni dopo, complice la crisi economica, è di nuovo il suo momento. Fico ha convinto l’elettorato slovacco dicendo di volerriportare gli interessi nazionale al centro del dibattito pubblico.Anche se a rimetterci sarà l’Ucraina. «Abbiamo problemi più importanti dell’Ucraina», ha spiegato, aggiungendo di voler fornire aiuti umanitari, ma non militari aKyiv. In più discorsi ha anche apertamentesimpatizzato con laRussia,ricordandoi tempi della Seconda guerra mondiale: «Ci hanno liberato, dovremmo mostrare un po’ di rispetto». Per poi dire: «Dobbiamo dire al mondo intero che la libertà viene dall’est, la guerra viene sempre dall’ovest». Anche sui migranti bisogna prepararsi a posizioni sovraniste. «Useremo tutta la nostra forza per proteggere il nostro Paese dall’immigrazione», ha detto. Mentre sui diritti civili hamessoin chiaro dinon volere i matrimoni omosessuali. Non a caso il primo a congratularsi per la sua vittoria è stato il premier ungherese Viktor Orban, sovranista e filorusso,che ha esultato su X: “Indovina chi è tornato! Congratulazioni a Robert Ficoper la sua indiscutibile vittoria alle elezioni parlamentari slovacche. È sempre bello lavorare insieme a un patriota. Non vedo l’ora!”.

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