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L’ultimo film che hai visto era sessista?

 

Sullo schermo scorrono i titoli di coda. Ilfilmti è piaciuto, o magari no. Al di là della trama, gli effetti speciali e gli attori, però, c’è una domanda che dovremmo porci dopo aver visto un film:qual è la rappresentazione delle figure femminili? In poche parole:è un film sessista o no? Rispondere a questa domanda non è facile. Per fare una prima scrematura, possiamo utilizzare ilBechdel Test, oTest di Bechdel-Wallace, a volte chiamato ancheMo Movie MeasureoRegola di Bechdel,reso popolare da Alison Bechdel in una striscia grafica del 1985 intitolataThe Rule.Secondo le protagoniste del fumetto, perché una pellicola possa essere ritenuta “accettabile” dal punto di vista della rappresentazione femminile, devono essere rispettate3 condizioni: 1. devono esserci almeno 2 donne al suo interno; 2. le donne devono parlare tra loro; 3. le donne devono parlare di qualcosa che non riguardi un uomo. L’idea originale, ha confermato Bechdel nel 2013, è di Liz Wallace e si rifà con molta probabilità a un passo diUna stanza tutta per sé,il testo di Virginia Woolf del 1929: “‘Chloe voleva bene a Olivia’, lessi. E fu allora che notai quale immenso cambiamento fosse implicito in quella frase. Chloe voleva bene a Olivia forse per la prima volta nella storia della letteratura […] cercai di ripensare a qualche esempio, incontrato nelle mie letture, nel qualedue donne vengono presentate come amiche[…] A volte sono madri e figlie.Ma quasi senza eccezione vengono presentate in rapporto agli uomini. Era strano pensare che tutte le grandi donne della narrativa, fino ai tempi di Jane Austen, non solo erano viste attraverso gli occhi dell’altro sesso, ma erano viste unicamente in rapporto all’altro sesso”. Il sito webbechdeltest.com(non associato alla fumettista), ospita un database con irisultati dei test fatti a circa 10.136 titoli cinematografici.Il sito applica una versione più restrittiva dei criteri elencati, che prevede che i personaggi femminili debbano avere un nome. Secondole ultime analisi disponibili, su 9.802 film nel database, 5.594 (57,1%) superavano tutti e 3 i test, 1.000 (10,2%) 2 test, 2.124 (21,7%) solo 1 e 1.084 (11,1%) nessuno. Ovviamente, di per sé iltest non è sufficiente,perchénon è un indice qualitativodella reale rappresentazione femminile e di genere. Per esempio, ricorda Mirion Malle inCommando Culotte, il fumetto che riflette su genere e cultura pop,Twilightsupera il test ma fa passare alcuni tra i peggiori messaggi sessisti: la vita di una ragazza gira (ed è gestita) tutta intorno agli uomini, il sesso prima del matrimonio è sbagliato, il messaggio di fondo è anti-abortista (con la madre che porta avanti la gravidanza sacrificando la sua stessa vita) e viene messa in scema la romanticizzazione dello stalking. Ma a volte, vale anche il contrario. Nonostante questo, rimane uno strumento fondamentale per riflettere sulla rappresentazione all’interno dei prodotti mediatici e sensibilizzare sul permanere della disuguaglianza di genere in ambito narrativo. Come se la cavano, quindi, le ultime uscite? Per il2023, al momento sono presenti59 titoli. 16 non passano il test, una percentuale pari al 27%. Lo scorso anno, la percentuale era stata del 33%, con 47 film bocciati su 141. Nel 2022, non hanno passato il test il film vincitore del premio Oscar per il Miglior Attore (Brendan Fraser)The WhaleeAnimali Fantastici: i Segreti di Silente, sceneggiato daJ.K. Rowling;superato invece daThor: Love and Thunder, Top Gun: Maverik, Jurassic World DominioneDragon Ball. Quest’anno (com’era prevedibile) è stato promosso il film più commentato dell’anno,Barbie, oltre all’attesa teen comedyBottom, ma anche le ultime uscite in casaMarvel(Spider Men,Ant Mene il 3 volume diGuardiani della Galassia). Bocciato invece il film sul supereroeDC The Flash(che si è rivelato uno dei più grandi flop della storia del cinema) e il ritorno di Indiana Jones neIl quadrante del destino:solo 3 personaggi femminili, che non interagiscono mai. EOppenheimer? Ilfilm di Nolan sul padre della bomba atomicaè uno deibocciati eccellenti di questa stagione. Non senza dibattito: inizialmente promossa, la pellicola è stata retrocessa perché l’unica conversazione tra i personaggi femminilipresenti, Charlotte Serber e Katherine “Kitty”, è in realtà il trasferimento delleparole del protagonista,Robert Oppenheimer, alla moglie per bocca di un’altra donna, che si limita a riferire un messaggio in codice. “Questa è una donna che trasmette parola per parola un messaggio di Oppenheimer a sua moglie. Tecnicamente una donna dice le parole a un’altra, ma sono le sue parole. È esagerato dire che questa è una conversazione tra due donne”. Esagerato, sicuramente, e anche molto significativo: davvero basta parlare per avere una conversazione?

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