Tra un reel e un altro su Instagram, oppure scrollando il feed del “fu” Twitter (ora X dopo il passaggio a Elon Musk), gli utenti hanno sempre trovatoannunci pubblicitaristraordinariamente precisi,grazie a un algoritmo capace di identificare le nostre preferenze basandosi anche su informazioni sensibili (come la religione, le preferenze sessuali, la condizione di salute o le inclinazioni politiche) da trasformare in pubblicità mirate. Con ilDigital Service Act, il nuovoregolamentoUe sui contenuti online adottato nel 2022 e recepito definitivamente alla fine di agosto dalle principali piattaforme digitali, questo non è più possibile. Un totale di19 Big Tech,tra social e motori di ricerca, si èconformatoalle nuove norme comunitarie,accettando una maggiore responsabilità per i contenuti che ospitano; come?Aumentando la trasparenza nelle loro policye dando agli utenti maggiore controllo sulle loro esperienze digitali. La volontà di bilanciare l’innovazione online e lalibertà di espressionecon la necessità di affrontare tematiche quali disinformazione e contenuti dannosi per gli utenti è risultata necessaria: parliamo, infatti, di applicazioni e motori di ricercavisitatiogni mese dapiù di 45 milioni di europei. Tolleranza zero per i contenuti illegali Venendo alle misure adottate dall’Ue, alle aziende viene imposto dirimuovere rapidamente i contenuti considerati illegalisecondo quanto definito dalle leggi europee e nazionali. Le 19 Big Tech devono disporre dimeccanismi chiari e sempliciche consentano agli utenti di segnalare i contenuti che ritengono illegali, e sono obbligate asospendere gli utenti che li pubblicano. In caso di marketplace, comeAmazoneAliExpress, c’è l’obbligo da parte delle aziende di controllare chei loro partner non vendano online prodotti illegali,dalle scarpe di lusso false ai giocattoli pericolosi. Disinformazione e cyberbullismo Contro ladisinformazione, le piattaforme e i motori di ricerca devono consegnare alla Commissione europea unarelazione annuale riguardo i rischi sistemiciper i cittadini europei; inoltre, una modifica dei loro algoritmi e l’attivazione di sistemi di controllo genitoriale permettono di limitare la diffusione dicampagne di disinformazione(che in tempi di pandemia e guerra possono“inquinare”molto il dibattito) e dicyberbullismo, andando a contrastare il fenomeno dell’hate speech. Più potere agli utenti Lasemplificazione dei termini e delle condizioni di iscrizioneeutilizzodelle piattaforme rafforza la lorotrasparenza:le aziende devono quindi informare gli utenti in caso di rimozione dei loro contenuti, limitazione della visibilità o interruzione della monetizzazione, spiegando loro i motivi. Gli utenti, possono impugnare le decisioni davanti all’azienda, in sede extragiudiziale e, infine, in tribunale. Stop agli annunci mirati Come anticipato, le piattaformenon possono più targetizzarele persone con annunci onlinebasati su dati personali sensibili. Sui minori, inoltre, viene applicata un’ulteriore tutela: non è più possibile indirizzare loro “suggerimenti di contenuti” se non per età e posizione geografica. Questo vuol dire che un adolescente di 15 anni vedrà gli stessi post informativi e pubblicitari dei suoi coetanei che vivono nella sua stessa città, differenti però dai contenuti di un utente di 13 anni che vive altrove. Meno segreti, più trasparenza Ogni 6 mesi, infine, leBig Techdevono fornire alcune informazioni relative al personale che modera i contenuti,l’eventuale uso dell’intelligenza artificialeper rimuovere i post illegali e il relativo margine di errore. Devono inoltre rendere pubblici i loro rapporti di valutazione e di audit sulle strategie messe in campo per limitare i “rischi gravi per la società”, comprese le minacce alla libertà di parola, alla salute pubblica e alla libertà delle elezioni. In caso di inadempienza, la Commissione Europea può emetteresanzionifino al 6% del fatturato globale annuo della piattaforma “colpevole”, arrivando anche a vietarne temporaneamente l’autorizzazione a operare all’interno del continente in casi di eccezionale gravità.
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…