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Venduti i diritti musicali di Katy Perry per 225 milioni di dollari

 

Affari d’oro sulmercato discografico.Perché il repertorio delle nostre pop-star preferite può valere milioni, o anche di più, specialmente se si parla diartistiche hanno fatto la storia dellamusicacon brani iconici e di grande successo. E di successo,Katy Perryse ne intende. Non a caso, ha da poco siglato un accordo milionario per lacessione della propria discografia. Infatti, idiritti di publishingdei 5 album pubblicati dalla cantante tra il 2008 e il 2020 conCapitol Recordssono stati ceduti per lacifra stimata di225 milionidi dollariaLitmus Music, società partecipata daCarlyle Global Credit.Ma a detenere i diritti sui master (le registrazioni originali) degli album dell’artista californiana rimarrà la capogruppoUniversal Music Group.Ad essere ceduti sono i diritti sugli album record di incassiTeenage Dream, Prism, One of the Boys, WitnesseSmile, alcuni dei quali certificati multi-platino. La pop-star statunitense vanta una carriera degna di nota, segnata dalla vittoria dioltre 100 premi e dalla nomination per più di 340, tra cui quella alGrammy Awardper il singolo del 2010Teenage Dream.E come se non bastasse, la cantante è entrata di diritto nell’olimpo degli artisti che hanno venduto di più, arrivando a quota100 milioni di dischi digitali, come dichiarato dallaRecording Industry Association of America. Ma Katy Perrynon è la prima artistaa ottenere cifre da capogiro per la vendita dei propri diritti musicali. A gennaio, infatti,Hipgnosis Songs Capitalè riuscita ad aggiudicarsi ilcatalogo musicale del cantante canadese Justin Bieber(nominato per 23Grammy Awardse vincitore di 2) per circa 200 milioni di dollari. MaHipgnosisnon era nuova ad accordi del genere: basti pensare che poco tempo prima aveva acquisito i diritti sul repertorio di Justin Timberlake per 100 milioni di dollari. Durante lapandemia, invece, sono state messe a segno 2 operazionirecord per lavendita degli storici repertori diBob DylaneBruce Springsteen, ceduti rispettivamente per450 e 500 milioni complessivi.In quel periodo, infatti, i master di entrambi gli artisti sono stati acquistati daSony Music,mentre i diritti di publishing di Bob Dylan erano stati ottenuti daUniversal Music Group,che ha portato a termine anche l’acquisizione dei diritti musicali diStingper 300 milioni di dollari. Ma a realizzare un’altra straordinaria vendita da catalogo sono stati gli eredi diDavid Bowie, che hanno venduto il repertorio della rock star allaWarner Chappell Musicper circa250 milioni di dollari.Concord Music Group, invece, non si è fatta sfuggire il catalogo musicale deiGenesis, ceduto per la cifra stimata di300 milioni di dollari. Il mancato affare discografico più famoso degli ultimi anni? Quello relativo all’acquisizione del songbook deiPink Floydda parte del gruppoHipgnosis,saltato a seguito di dissidi tra i membri della storica band. Ma è ancora in ballo la cessione dei master e dei diritti di pubblicazione del catalogo deiQueen, che potrebbe raggiungere la cifra record di1,1 miliardi. A contendersi l’operazione, in prima linea, ancora una volta, laUniversal Music Group, insieme a vari fondi di investimento. Perchéla storia della musica si scrive anche così, a suon di affari.

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