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Oggi festeggiamo la Giornata mondiale senza auto

 

Stando aidatidell’European Environment Agency, ilsettore dei trasportiprovoca circa unquarto delle emissioni complessive di CO2 in Europa,di cui il 71,7% provocato dagli spostamenti in carreggiata. Leautorientranotra i mezzi più inquinantipoiché producono in totale il60,7% delle emissioni di anidride carbonica. Quindi, tra le varie cause dell’inquinamento atmosferico,occupa uno spazio importante il traffico degli autoveicoli i cui motori diffondono nell’aria alcuni gas che, nel lungo periodo, possono risultare estremamente dannosi per l’ambiente (incremento dello smog, caduta di piogge acide contenente l’acido solforico, espansione dell’effetto serra) e gli esseri umani (fastidio ai bulbi oculari, complicanze a livello respiratorio, allergie). Allo stesso tempo, l’analisidelGlobal Traffic Scorecarddell’anno scorso evidenzia un’altra problematica in crescita e molto seria collegata all’ingente circolazione dei veicoli a motore: il numero elevato didecessi in relazione agli incidenti stradali.Giusto per citare qualche esempio: il tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America è cresciuto del 19% nel 2022 e in Germania del 9% in confronto al 2019. Riguardo l’Italia, l’Istituto nazionale di statistica (Istat) menziona nel suoreport165.889 infortuni su strade di piccole e grandi dimensioni (per l’anno 2022). LaWorld Carfree Network (Wcn)ha istituito nel 2000 laGiornata mondiale senza Auto(avviata inizialmente nel 1997 dal Regno Unito come una campagna più locale e “ristretta”): celebrataogni anno il 22 settembre, si è diffusa in molti territori (europei e non) con l’obiettivo principale dipromuovere valide alternative capaci di ridurre l’impatto delle automobili.Rappresenta, inoltre, un’occasione di informazione, per sensibilizzare bambini, adolescenti e adulti verso unaforma mentisbasata su scelte di vita green e sostenibili. Numerose strade, poi, durante questa giornata,vengono chiusealle macchine. In questo modo, le persone saranno più propense a prendere bicicletta, i mezzi pubblici o (meglio ancora) a camminare: oggi aderiscono all’iniziativaquasi 1.500 metropoli di 40 Paesi.Ma quali sono, in generale, i centri abitati che si contraddistinguono per una scarsa o, al contrario, un’elevata presenza di autovetture? IlrapportoMobilitAria 2023,realizzato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico delCNR (CNR-IIA)eKyoto Club, ha pubblicato una classifica delle città italiane caratterizzate daspostamenti poco sostenibili.In cima, in Sicilia, troviamoCataniacon792 automobili ogni 1.000 residenti;a seguire Cagliari (690), Reggio Calabria (689). Quarta e quinta posizione sono occupate da altre 2 città siciliane: Messina (679) e Palermo (637). I Comuni che si presentano con untasso di motorizzazione inferioresonoVenezia (442),Genova (490)eMilano (504).A livello europeo, ai primi posti per la quantità di macchine troviamoLussemburgo (681),Cipro (645)ePolonia (642). Non contano, perciò, tanto la densità delle zone abitate quanto le abitudini di ogni singolo individuo e il contesto socio-culturale. La nuova legislazione delinea la strada per l’annullamento della diffusione di CO2 da parte di automobili nel2035. Il cammino è ancora lungo ma è importante mantenere una responsabilità sociale collettiva con giornate come quella del 22 di settembre.

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