IlConsiglio dei Ministriha approvato ildisegno di leggeper la revisione dellavalutazione del comportamentodegli studenti e la riforma dell’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. In particolare, ilvoto in condotta, che arriva anche nelle scuole medie, verrà espresso indecimie influenzerà icreditidi fine anno per l’ammissione all’esame di maturità. Con la nuova riforma, il5 in condotta(voto che comporta la bocciatura) potrà essere assegnato anche a causa di “comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto”,scriveAnsa(fino a oggi, invece, i ragazzi e le ragazze venivano bocciati per l’insufficienza solo in caso di “gravi atti di violenza o di commissione di reati”). Il6 in condotta, invece, porterà a undebitoscolastico in Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre. “Solo chi prenderà 9 o 10 in condotta avrà diritto al massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per la maturità”, continua l’agenzia di stampa. Stop invece alla sospensione: al suo posto, lo studente verrà coinvolto in attività scolastiche relative ai temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento; il tutto si concluderà con la stesura di unelaboratoda parte del ragazzo o ragazza. “Se poi la sospensione supera i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate”, concludeAnsa. «Con lariforma del voto di condottae della sospensione riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È una svolta molto attesa dalla società italiana», ha commentato in Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. «Lariforma del voto in condottaresponsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto»,ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditarain seguito all’approvazione del disegno di legge.
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