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Scuola: il ritorno in classe costerà 1.200€ per studente

 

L’imminenteinizio del nuovo anno scolasticosta mettendoa dura prova i bilanci delle famiglie italiane,alle prese con unaumento dei prezzisenza precedenti. Secondo le stime diAssoutenti(Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici), quest’anno si spenderàtra l’8% e il 10% in piùper l’acquisto di libri e materiale scolastico rispetto a un anno fa. Percentuale che, secondo il Sindacato librai (Sil) di Confesercenti, potrebbe arrivare fino al 12%, superando di gran lunga il tasso di inflazione generale del 5,9%. Così, le spese per ogni studente prossimo al rientro in classepotrebbero toccare quota1.200 euro. Le famiglie italiane potrebbero trovarsi a spenderetra i 500 e i 600 euro solo per l’acquisto del corredo scolastico(diario, quaderni, penne, ecc.),esclusi libri,specialmente se la scelta d’acquisto ricade su prodotti di marca o pubblicizzati. Si tratta di articoli in aumento del 9,2% rispetto al 2022, quando per acquistarli si spendeva circa 50 euro in meno. Ma a mettere ancora più in difficoltà le famiglie italiane, se possibile, è l’acquisto dei libri di testo: un settore che supera il miliardo di euro annui. E a dimostrarlo è l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, secondo cui la spesa media per studente peri libri obbligatori e 2 dizionari è di circa 502 euro, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente. In particolare, la spesa per i testi scolastici variain base al grado di istruzione,passando dai 300 euro della prima media ai 600 euro della scuola superiore. Tutto ciò, insieme alla sempre più frequente pubblicazione delle ri-edizioni dei testi, ha spinto molte famiglie a cercare alternative, come l’acquisto di libri usati,che permette dirisparmiare oltre il 26%, secondo Federconsumatori, oltre a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Ma come mai ilcaro scuolasta crescendo a un ritmo così sostenuto? L’incremento dei prezzi delle materie prime,insieme ai maggiori costi di produzione, hanno un impatto diretto sui prodotti scolastici. Le aziende che producono materiali per la scuola devono affrontare spese crescenti, che si riflettono inevitabilmente sui prezzi della cancelleria e dei libri. Basti pensare cheil prezzo della carta è aumentato del 23% rispetto al 2020. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha sottolineato l’importanza dell’intervento del Governo, in collaborazione con produttori e rivenditori, per affrontare la sfida del caro scuola. Per lui è necessario proporre sul mercatokit scolastici base a prezzi calmierati,ma anche adottare misure sui listini dei libri, in continuo aumento col passare degli anni. Inoltre, le scuole devono impegnarsi a rispettare i limiti di spesa imposti dal ministero, relativi ai prezzi dei testi scolastici. L’Unione Nazionale Consumatori, d’altra parte, suggerisce di rivedere il limite di sconto del 15% sul prezzo di copertina imposto alla grande distribuzione e alle piattaforme online, fissato dall’articolo 8 della legge 15/2020. Solo 4 anni fa, infatti, lo sconto poteva arrivare fino al 25%. Ma a difendere il limite agli sconti sono i librai, convinti che una modifica alla legge andrebbe a minare la competitività delle librerie, già ridotta dal confronto con i giganti della grande distribuzione e del web. Peralleviare il peso del rientro a scuola sulle famiglie italiane, Confcommercio suggerisce di aumentare di ben 40 milioni di euro i fondi disponibili per il diritto allo studio, mentre il Forum delle Associazioni Familiari propone di detrarre le spese sostenute per l’acquisto dei testi scolastici. Mentre il nuovo anno scolastico si avvicina, non resta che confidare in un veloce intervento del governo che permetta di affrontare il caro scuola, garantendo così un’istruzione accessibile per tutti, indipendentemente dal proprio stato economico.

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