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Svezia: i ragazzi devono stare alla larga dalle armi

 

InSvezialacriminalità giovanile sta aumentando, soprattutto a causa dell’alto numero diarmiin circolazionee della facilità con cui anche gli adolescenti riescono a procurarsele illegalmente. Il 2023 sembra avviato a essere, dal 2019, l’anno con il livello più alto di giovani tra i 15 e i 17 anni perseguiti per crimini gravi, visto che 42 persone in quella fascia di età sono già state sospettate di tentato omicidio nei primi sei mesi di quest’anno, contro le 38 dell’intero 2022. Per far fronte a quella che si sta delineando sempre più come un’emergenza sociale, la strada percorsa dal governo non è solo quella repressiva ma passa attraverso l’educazionee prevede l’istituzione di momenti informativiportati avanti dascuole, servizi sociali e polizia, oltre a progetti più specifici. In molte zone, infatti, stanno sorgendoprogrammi di recupero e prevenzione del crimine, che tra i giovanissimi riguarda soprattutto il traffico di droga. Un esempio di successo è quello della piccola città diÖrebro, tra Stoccolma e Göteborg, dove la rete di servizi sociali ha da circa un paio d’anni messo a punto unprogramma di sostegno per i ragazzi ritenuti a rischiodi essere coinvolti nella violenza. Si tratta principalmente di persone provenienti dalleno-go zones, aree simili alle banlieue francesi e abitate soprattutto daimmigrati o famiglie in forte difficoltà economica e sociale, dove le forze dell’ordine non mettono piede e le gang di giovanissimi che non vanno a scuola, si spartiscono il territorio e cercano un modo per uscire da quel contesto, spopolano. «Negli incontri il messaggio principale è chiaro: “non vogliamo che tu venga ucciso”», ha detto Johanna Sollerman, referente comunale per la prevenzione della criminalità. Secondo la responsabile del progetto, Sabrina Farlblad,finora l’approccio preventivo sembra funzionare, visto che, nonostante una fitta rete di conoscenze potesse garantire loro il possesso di un arma in poche ore «nessuno dei giovani che hanno frequentato i gruppi di sostegno è stato coinvolto in alcuna sparatoria» o in altre azioni violente, e finora quest’anno c’è stata una sola sparatoria mortale a Örebro, rispetto alle quattro del 2021. L’alta criminalità giovanile in Svezia è dovuta in parte al fatto cheil Paese è uno snodo fondamentale per il traffico didroga, che arriva lì dal Sud America per poi essere smistata nel resto d’Europa. Inoltre, a differenza della maggior parte dei territori europei dove la distribuzione è spesso gestita da adulti, lì sono anche isedicenni e i diciassettenni ad acquistarne grandi partite, coinvolgendo poi i più piccoli a venderlae a procurarsi armi illegali, in gran parte provenienti dai Balcani e relativamente accessibili anche a bambini di 10 anni. In Sveziai minori di 15 anni possono essere mandati negli istituti di recupero, ma non in prigione e secondo alcuni osservatori il problema risiede proprio in un sistema legale che punisce poco severamente i minori, rendendoli quindi i soggetti prediletti dalle gang per compiere azioni criminose fuori dai radar delle forze dell’ordine. C’è però anche chi sostiene che la colpa sia dei governi che si sono succeduti e della polizia che non hanno tenuto conto dell’avvertimento lanciatonel 2010dall’esperto di criminalità giovanile, ora commissario di polizia, Carin Götblad, secondo cui5.000 bambini e giovani erano sulla via del crimine grave. Quei bambini, che allora avevano 12, 13 e 14 anni, ora sono figure di spicco della criminalità organizzata, che si alimenta sempre di nuove leve. Un recente rapporto suggerisce che i bambini tra i 15 e i 17 anni che commettono i crimini più gravi dovrebbero essere incarcerati. Götblad, che ha collaborato come esperto, sostiene però che servano «molti più strumenti correttivi perché la società per la quale sono fatte le nostre leggi non esiste più». Insieme a Örebro, dove è anche in continuo aggiornamento la mappa dell’intelligence della polizia che traccia le persone coinvolte o socialmente associate a crimini violenti,un altro esempio virtuoso è rappresentato da Järva. L’area di Stoccolma in precedenza è stata fortemente associata alla criminalità violenta male sparatorie giovanili si sono recentemente calmategrazie a una combinazione di investimenti finanziari, supporto preventivo e collaborazione tra servizi. «Insieme abbiamo creato una forza d’azione molto potente», ha spiegato Semret Meskel dell’organizzazione comunitariaFryshuset Husby, che cerca di fornire supporto a lungo termine e un luogo sicuro in cui i giovani possano rifugiarsi. Oltre a organizzare attività ed eventi, forma i ragazzi secondo i principi del dialogo per il cambiamento pacifico, unprogramma di risoluzione dei conflittifondato in Irlanda del Nord, e portato avanti a Järva con un obiettivo ben preciso, che spera presto sia esteso a tutta la nazione: «vogliamo che i nostri giovani siano una voce per Järva e per tutta la società svedese».

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