Imparare è una cosa strana e potente. Innanzitutto, è inevitabile.Che tu lo voglia o meno, che tu vada a scuola o no, le cose che ti succedono, quelle che ti trovi davanti agli occhi o che ti cadono in un orecchio ti insegnano qualcosa. Per imparare, poi, non c’è una data di scadenza: si può cominciare tardissimo e non si finisce mai. E poi, negli anni, si imparano quasi sempre le stesse cose, ma in modo sempre diverso, sempre più ricco e complesso. Un po’ come quando hai cominciato a parlare. Da bebè, per esempio, hai cominciato a balbettare “mamma”. Poi hai messo insieme un paio di paroline corte. Hai detto: “mamma latte”. Poi hai detto: “Voglio il latte”. Poi: “Mamma, potresti darmi una tazza di latte, per favore?”. Un giorno dirai: “Mamma, mi preparo una tazza di latte. Ne andrebbe una anche a te?” Sempre la stessa cosa – mamma, latte – ma sempre meglio. Con le materie a scuola è lo stesso:impariamo le cose in modo semplice da piccoli e in modo complicato da grandi. In classe si studiano tante cose importanti: le capitali di tutti i paesi, il teorema di Pitagora,L’Infinitodi Giacomo Leopardi. Ma ci sono cose che si studiano poco e maluccio, cose che dovremmo cominciare a imparare sin dall’inizio e ben oltre la fine della scuola perché sono importantissime. Una di queste si chiamaeducazione sessuale e affettiva. L’educazione sessuale e affettiva s’impara anche se non te la insegna nessuno, perché è inevitabile come respirare se si sta al mondo. Se, però, i grandi – i genitori, i maestri e le maestre, i professori e le professoresse – non si mettono di buzzo buono e decidono di insegnare una “buona educazione” sessuale e affettiva, tu imparerai a casaccio, a seconda di quello che ti capiterà – cose buone e cattive, maestri di vita buoni e cattivi. Ma cos’è l’educazione sessuale e affettiva? Èimparare come sono fatti i corpi umani, con tutte le straordinarie differenze che ci sono tra maschi e femmine. Èimparare come funzionano i corpi da soli e tra loro. È imparare come si fanno i bambini (credimi, tantissimi adulti lo sanno solo a metà): come provare ad averne e come non averli se non è il momento giusto. Èimparare che ci sono dei gesti che si possono fare e altri che non si devono mai fare. È imparare che ci sono dellemalattie che si possono trasmetterequando ci si tocca e come difendersi. Nelle mutande succedono cose incredibili:i nostri corpi ci permettono di fare cose pazzesche – i bambini, per esempio – ma anche cose brutte brutte, come quando ci intrufoliamo nelle mutande degli altri per toccarli senza il loro permesso. Tanti adulti hanno paura di parlarne, diventano tutti rossi paonazzi e preferiscono cambiare discorso. Per l’imbarazzo, danno un sacco di nomignoli alle cose che i maschi e le femmine hanno nelle mutande – il pene e la vulva – mentre non si sognerebbero mai di dare un soprannome, che ne so, ai polmoni o alla milza. Il fatto è che, in questa parte di mondo,i grandi hanno imparato ad avere vergogna e paura di quello che succede nelle loro mutande, cose appunto bellissime, se fatte con cura. Ma poi, a furia di non parlare di niente, nascono i brutti silenzi e isegreti puzzoni. Oltre a vivere in un Paese con la gente che diventa paonazza per la vergogna, da noi le regole della “buona educazione” affettiva non sono chiare a tutti.Le ragazze e le donne sono vittime di comportamenti molto sbagliati da parte di ragazzi e uomini che non hanno idea di quanto quello che fanno sia sbagliato. Le persone si fanno male al cuore e al corpo. Ci si scambiano un sacco di malattie per ignoranza. Si fa fatica a fare un bambino quando si vuole e ci sono ancora troppe ragazze che si ritrovano incinte per errore. Quando fai una tesina a scuola, impari a mettere insieme materie molto diverse fra loro: impari a trovare punti in comune tra la matematica e l’italiano, fra la storia e la geometria, fra l’inglese e le scienze.Allo stesso modo, l’educazione sessuale e affettiva è legata all’educazione digitale, all’educazione civica, all’educazione finanziaria, alla storia. Le materie sono sempre tutte legate fra di loro perché servono tutte insieme a districarsi nel mondo. L’educazione sessuale e affettivaserve a spiegare come funzionano le cose in modo chiaro, con le parole giuste. Non ci dice quello che dobbiamo fare, sentire, provare, ma ci insegna a pensare con la nostra testa, ad ascoltare il nostro cuoricino e quello della persona che abbiamo di fronte, e ad avere molta cura e rispetto di quello che c’è nelle nostre mutande e in quelle degli altri. Perché è tutto legato, stretto insieme, e potrebbe essere tutto molto più bello.
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