A Nashiville, in Tennessee, in una sala conferenze si sono incontratiMelissa Alexander(44 anni) eGino Bulso(61 anni), entrambi membri del Partito Repubblicano, per discutere urgentemente disicurezza dei bambinie diarmi. La cultura delle armi è radicata negli Usa: una faccenda tutta americana e legata alla sua storia; un fenomeno di difficile comprensione. Eppure, quando si verificano tragedie che ti coinvolgono personalmente, alcune convinzioni cominciano a vacillare. Lo scorso 27 marzo, quando il figlio di Melissa Alexander (9 anni) era a scuola,un uomo armato ha fatto irruzione allaCovenant Schooldi Nashville, uccidendo 6 persone,3 adulti e 3bambini.La sparatoria ha scatenato una rara esplosione di sostegnoper leggi più severe sulle armi;ma nelTennessee, conservatore, la strada verso il cambiamento è tutta in salita. E così Melissa Alexander ha deciso di diventare lei stessa attivista,unendosi a quelle voci che già chiedevano al legislatore Bulso diadottare misure più rigorose.Ora lo Stato si trova al cento di una discussione nazionale attorno al tema, che sta portando molti repubblicani conservatori a riconsiderare idiritti dei possessori di armi.Il cambiamento (si spera) potrebbe arrivare proprio dalla spinta dell’opinione pubblica. Genitori Usa in lotta per la sicurezza nelle scuole Lasparatoria allaCovenant Schoolè stata un evento che ha scosso l’intera comunità, lasciando dolore, paura e domande incolmabili. Ma da quel buio, sembra essersi accesa una luce: quella deigenitori decisi a fare la differenza. ProprioMelissa Alexanderè stata uno dei cuori pulsanti di questo movimento: insieme aSarah Shoop Neumannha deciso di organizzarsi in gruppo (genitori, madri e padri degli alunni dellaCovenant) perincontrare i legislatori,parlare pubblicamente e sensibilizzare sulla questione “armi” attraverso i social media.Il loro obiettivo, però, non è reagire allasparatoria, ma prevenirne altre. Infatti, leleggi sulla sicurezza nelle scuolesono al centro del dibattito politico da diversi anni, ma fino a ora i legislatori si sono concentrati sull’aggiunta di agenti di sicurezza armati all’interno degli edifici. Una misura che, secondo Alexander e altri genitori, non è sufficiente. La strada per arrivare al cambiamento, però, è costellata di ostacoli: ilegislatori repubblicanihanno idee diverse ma, all’interno del partito stesso, esistono opinioni divergenti. Nonostante le difficoltà, Alexander è rimasta determinata, e ha continuato a lottare per il cambiamento. Tra incontri e momenti di riflessioni, ha fatto emergere un aspetto importante: lanecessità di comunicare e ascoltare con rispetto, anche quando in disaccordo. E ha cercato di capire il loro punto di vista, di trasmettere il suo messaggio con gentilezza, convinta che il cambiamento potesse scaturire da piccole vittorie. In questo senso, la sua conversazione con Bulso è stata particolarmente significativa, perché in quel momento è emerso uno dei nodi centrali del dibattito: learmi come causa di violenza contro il declino morale dellacittà. E, nonostante le divergenze di opinione, si è rivelato undesiderio comune nel miglioramento della sicurezza. Il futuro, in questo senso, rimane però incerto, e le sfide da affrontare sono ancora molte, tuttavia, le voci che si alzano contribuiscono a plasmare il dibattitto sulla sicurezza nelle scuole. E in un’epoca n cui le opinioni sono spesso polarizzate,l’approccio al dialogo aperto e all’impegno costruttivo è un faro di speranza.
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