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Arrivano i droni che intercettano i piromani

 

Numerosi incendi hanno funestato i territori del Sud Italia nei mesi estivi, conoltre50.000 ettari andati in fiamme nelle regioni Sicilia, Calabria, Puglia e Abruzzo. Il peggioramento delle condizioni climatiche espone i territori a maggiori temperature e fenomeni siccitosi, che alimentano il rischio di focolai: «In Italia l’emergenza incendi, aggravata dalla crisi climatica in corso, è ormai cronica come dimostrano le immagini apocalittiche che in questi giorni stanno arrivando dalla Sicilia, da Palermo a Catania, e da altre regioni della Penisola. Puntualmente ogni estate e nello stesso periodo nel nostro Paese scoppiano roghi,il più delle volte di origine dolosa», hadichiaratoStefano Ciafani, presidente nazionale diLegambiente. Ad alimentare i fenomeni in corsocontribuiscono le azioni criminali dei piromani, che da decenni appiccano numerosi incendi persfruttare successivamente le emergenze a favore di organizzazioni mafiose e gruppi malavitosi interessatialle zone colpite. Negli ultimi anni per contrastare questi atteggiamenti criminosi le autorità hanno fatto ricorso a nuovi mezzi, fra cui principalmentei droni, per monitorare le aree a rischio. Mezzi che hanno permesso di individuare decine di piromani che agivano in maniera indisturbata: «In Calabria con i nostri droni abbiamo beccato 32 piromani in 2 settimane. Li abbiamo segnalati ai carabinieri. Vi faccio vedere due immagini che mi hanno colpito: un bambino di 10 anni che va a incendiare in un bosco come se fosse un professionista, incendia più fuochi a distanza e si mette a camminare. a un certo punto si rende conto del drone e corre andando dal nonno sul trattore. Il nonno si mette a imprecare contro il drone e poi insieme vanno a spegnere il fuoco che il nonno aveva chiesto al bambino di appiccare. Poici sono dei criminali che hanno scaricato dei rifiuti incendiandoli vicino a un fiume. Questo è l’esempio della Calabria peggiore. Combattiamo l’inciviltà dei criminali, io non mi arrendo. Beccheremo altri piromani, la maggior parte dei calabresi ha rispetto e amore per l’ambiente quanto ne ho io», hadichiaratoil presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. L’utilizzo dei droni deriva da una strategia che è stataadottata solo negli ultimi anni da parte delle varie autorità italiane, grazie al miglioramento delle componenti tecnologiche e all’evoluzione di un settore industriale-commerciale che sta conoscendo una crescita notevole a livello globale. Una delle prime azioni anti-piromani, con l’impiego dei velivoli autonomi, era stata impostata nel 2017 da parte della Regione Lazio. Il prefetto Emiliza Zarrilli, dovendo fronteggiare «un’emergenza totale» nel Sud della Ciociaria, concirca 90 incendi al giorno nell’intero territorio regionale, avevaavviatouna sperimentazione intensiva con l’utilizzo dei droni dell’esercito, gli elicotteri dei vigili del fuoco e dell’aeronautica militare nel Nord. Negli anni successivi altre regioni e città hanno utilizzato le potenzialità dei droni, per esempio per leoperazionidi monitoraggio delle campagne pugliesi, leazioninel territorio della città di Salerno e del comune di Roma, dove il Campidoglio hasottolineatoche l’obiettivo era «avere unafotografia accurata della situazionee, nel contempo, punire duramente chi pensa di poter distruggere impunemente il patrimonio boschivo cittadino o di poter smaltire illecitamente rifiuti con il fuoco». I droni sono uno strumento versatile, a basso costo e dotati di ampia autonomia, che possono monitorare in maniera efficace i territori rurali grazie alle speciali termocamere in dotazione. Questa tecnologia è in grado diindividuare precocemente dall’alto i focolaiin modo da allertare tempestivamente le squadre anti incendio e permette di cogliere sul fatto i piromani, fermando sul nascere roghi potenzialmente disastrosi. In futuro i droni potrebbero evolversi da semplici elementi di sorveglianza, a strumenti atti a estinguere direttamente gli incendi sganciando sabbia o acqua sulle fiamme proprio come fanno i canadair e gli elicotteri.In Portogallo sono stateavviatele prime sperimentazioni per avere i “droni pompieri”.

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