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In Africa un tessuto aiuta le vittime di violenza sessuale a voltare pagina

 

DimenticateIl dialogo della moda e della morte, in cui Leopardi apre un confronto tra le personificazioni delle due, esplicando lo stretto legame che le unisce. Mettete persino da parte l’inquinamento causato dalfast fashion. Non è la moda a fare questo, è l’essere umano.Lamoda, se utilizzata correttamente,è un potentissimo strumento, un catalizzatore in grado di attuare rivoluzioni e cambiamenti sociali. Anche grazie a essa infatti, nellaRepubblica Democratica del Congo, unaterra martoriata dalla guerra, il centroCity of Joysta offrendo unnuovo inizio alle donne che hanno subito atrociabusi. Fondata dal ginecologo e premio Nobel per la pace Denis Mukwege, insieme all’attivista congolese Christine Schuler Deschryver e alla drammaturga e attivista americana V (Eve Ensler), si caratterizza in un centro antiviolenza e in una piattaforma di cambiamento sociale che offre allevittime diviolenza sessualeun percorso diguarigione e riabilitazione. Le guerre che per decenni hanno lacerato il Paese, portando a milioni di morti, sono state scandite anche dall’uso indiscriminato deglistupri di massada parte di gruppi di ribelli, forze governative e civili. Ogni giorno, più di 1.000 donne sono vittime di stupri nella Repubblica Democratica del Congo. Un martirio che ha preso il via all’inizio della seconda guerra, nel 1998, quandodonne e bambinefuronocostrette a vivere l’orrore della violenza sessualeinflitta dai gruppi armati,in particolare dalle FDLR, Democratic Forces for the Liberation of Rwanda. City of Joy è unluogo di speranza per le sopravvissute, alle quali offresupporto psicologico,istruzione e competenze per diventare economicamente indipendenti.Ogni sei mesi, il centro accoglie circa 90 ospiti tra i 18 e i 30 anni, coinvolgendole in un programma comprensivo dicorsi di autodifesa, alimentazione, alfabetizzazione, informatica e comunicazionee supportandole nello sviluppo di abilità pratiche comecucito, preparazione del cibo, produzione di sapone ecreazione di gioielli. Al termine del percorso viene consegnato loro un diploma e assicurato sostegno finanziario e telefoni per mantenere i contatti. Ma in City of Joy il potere ristoratore si manifesta anche attraverso untessutoa stampa wax diffuso in tutta l’Africa occidentale noto come Pagne, chesi trasformanelle vesti tradizionali che raccontano storie di identità, cultura e resistenza. Prodotto con cura dai maestri tessitori olandesi di Vlisco, emanaforzaedè simbolo di speranza e rinascita.Ricevere in dono questo tessuto è emblema di riappropriazione di quella dignità che gli uomini violenti hanno cercato di cancellare, e proprio per questo viene consegnato a ogni ospite al suo arrivo. Avvolte da questa preziosa stoffa trovano conforto, forza e dignitàed è come se il calore avvolgente del tessuto avesse il potere di lenire le ferite dell’anima e guarire le cicatrici del passato. La bellezza di questa stoffa va quindi oltre la moda e lo stile. È un simbolo di trasformazione,un’armatura che protegge e unisce, un testimone silenzioso di ogni passo verso la guarigione. Queste donne, infatti, non vogliono più parlare delle tragedie vissute, ma del futuro. I responsabili del centro sognano per loro la London, la New York e la Paris Fashion Week e nel frattempo, avvolte da questa forza rigeneratrice, le ospiti della classe del 2020, hanno partecipato a una sfilata, indossando abiti creati da giovani stilisti locali, realizzati proprio colprezioso tessuto. City of Joycontinua a crescere, tanto cheha già laureato oltre 1.977 donne, diventateambasciatrici di cambiamentonelle loro comunità, partecipa a importanti eventi di moda in tutto il mondo e ha ispirare un documentario Netflix dal titolo omonimo uscito nel 2018. La sua storia è un potente esempio di come la moda e la sostenibilità sociale possano confluire pertrasformare vite spezzate in opportunità di cambiamento e crescita.La strada è ancora lunga e il futuro non è privo di sfide, ma questa realtà continua a illuminare il cammino di migliaia di donne, dimostrando che una vita migliore è possibile.

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