Leondate di caloreche stannoinvestendoilSud Europa, con record di temperature a Roma e in altre città spagnole e greche, sono alcuni degli eventi estremi che stanno interessando il nostro Pianeta. IlritornodeEl Niñosta contribuendo a spingere verso l’alto le temperature del globo in combinazione con lacrisi climatica-ambientale, con un aumento delle probabilità che il2023diventi l’anno più caldoregistrato dalle statistiche moderne. Ma, nonostante i continui allarmi e una serie di eventi negativi in successione, ipiani di mitigazionecontinuano a risultare troppolenti, mentre lesocietà energetichestannorivedendoal ribasso i loroprogrammi di transizione ecologica, tradendo le promesse fattenegli anni precedenti. La multinazionaleBPrecentemente ha affermato che la riduzione delle sueemissioni di gas alterantisarà in un range fra il 20 e il 30%, rispetto al 35% che era stato promesso per il 2030. LaExxonMobilharidotto i fondiper i low carbon-fuel, mentre la compagniaShellha annunciato che quest’anno non incrementerà i suoi investimenti nelle rinnovabili nonostante gli annunci precedenti. «Rimaniamo del parere che la domanda globale di energia continuerà a crescere e sarà soddisfatta da diversi tipi di energia, inclusi petrolio e gas. In questo scenario, una transizione energetica equilibrata fa bene al nostro portafoglio, una transizione che offra più valore, con meno emissioni, concentrandosi su prestazioni, disciplina e semplificazione» ha dichiarato un portavoce dellaShell. Della stessa opinione è il Ceo della società energeticaTotalEnergiesPatrick Pouyanne, che al canaleCnbcharibaditogli investimenti nelsettore oil & gas:«Oggi la nostra società richiede petrolio e gas… Perché stanno insieme, sono l’80% dei combustibili fossili.Non si può pensare che da un giorno all’altro possiamo semplicemente eliminare tutto questoe fare affidamento solo sul 10% di energia a basse emissioni di carbonio. Ci vorranno decenni per costruire un nuovo sistema. Quindi, dobbiamo fare due cose: continuare a produrre petrolio e gas, mentre rimaniamo molto severi sulle emissioni. La questione non sono i combustibili fossili, sono le emissioni, ridurre le emissioni». Inoltre ha aggiunto: «Se non investiamo abbastanza, il prezzo [del petrolio] non sarà di 75 dollari al barile, sarà di 150 o 200 e tutti i consumatori saranno super infelici e la nostra vita sarà un incubo ». Neiprossimi 7 annile maggiori compagnie energeticheinvestirannooltre 900 miliardidi dollari per sviluppare inuovi giacimenti petroliferie quelli legati al gas naturale. Lo stesso presidente designato della COP28 Sultan AhmedAl Jaber, a capo anche della compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti, a fine del 2021 avevaaffermatoche ogni anno si sarebbero dovutiinvestire circa 600 miliardi di dollari nelle risorse fossiliper soddisfare l’aumento della domanda di energia. Una serie di politiche industriali nettamente contrarie alle politiche green richieste per raggiungere il net-zero. Lariluttanzadelle compagnie energetiche nello sviluppare le fontirinnovabilicontinua a suscitare l’indignazione di molti attivisti e climatologi, che denunciano l’inazione di questo settore energetico: «L’industria dei combustibili fossili ha tratto enormi profitti dalla vendita di un prodotto pericoloso e ora persone e governi innocenti in tutto il mondo stanno pagando il prezzo della loro incoscienza» haaffermatoNaomi Oreskes, professoressa di storia della scienza allaHarvard University.
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…
La semplice diversificazione delle importazioni dicombustibili fossiliper liberarsi dalla dipendenza russa - che garantisce…