Risale a pochi giorni fa l’ultimoavvistamento di uno squalo in acque italiane,precisamente sulle coste siciliane. Proprio nello stesso mare dove solo 2 settimane prima aveva fatto capolino un’altra pinna che aveva nuotato fino alla riva, attirando l’attenzione di decine di bagnanti e facendo scattare subitol’allarme. Nelle settimane precedenti le segnalazioni di avvistamenti, più o meno lontani dal bagnasciuga, sono arrivate da Capri, Ischia, dalla Sardegna e dal Salento. Ma perché così tantiavvistamenti ravvicinatinegli ultimi anni? Gli squali sono disorientati? Le temperature delle acque sono diventate troppo alte? È colpa dell’uomo che sta distruggendo il Pianeta e gliecosistemi? Sì, è certamente innegabile che tutte queste siano cause che spingono quelli che per l’immaginario comune sono spaventosi animali ad avvicinarsi alla costa, in habitat lontani da quelli a cui sono abituati, ma gli esperti delLife Elife, il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programmaLife, hanno provato a dare una risposta ancora più chiara e definitiva a questi interrogativi in occasione dellaGiornata mondiale degli squali, celebrata ogni anno il14 luglioperaumentare la consapevolezza sul ruolo di questi predatori, fondamentali per mantenere l’equilibrio delle specie marine e degli stessi ecosistemi, e per ricordare come, contrariamente a quanto si possa immaginare, essi siano drasticamente diminuiti negli ultimi decenni. Secondo gli esperti, il reale motivo per cui le notizie sugli avvistamenti sono aumentate – fino a un numero di50-100 segnalazioni tra il 2020 e il 2022- è molto più semplice di quanto si possa pensare:è aumentata la possibilità di fotografare o di poter fare un videodelle specie marine che vivono nel Mediterraneo grazie alla diffusione di telefoni cellulari o videocamere in grado di documentare in tempo reale ciò che succede intorno a noi e di condividerlo immediatamente con un’ampia platea di persone. Non esiste, dunque, secondo studiosi e ricercatori, alcuna evidenza scientifica che la presenza di questi animali nelle nostre acque sia cresciuta negli anni: la colpa di avvistamenti sempre più frequenti e ravvicinati è da ricercare solo nel“potere della condivisione con smartphone”. Sbirciando sul web e sui social e leggendo i commenti di chi ha guardato i video e le foto degli esemplari avvistati nelle ultime settimane, il sentimento prevaricante è quello dellapaura: c’è chi lancia allarmismi sui pericoli che si corrono e chi, ora, vive con il terrore l’idea di una giornata al mare. Del tutto legittimo, certo. D’altronde lo squalo è sempre stato il “cattivo” nei film come nei cartoni animati,quell’animalepericolosoe con i denti appuntiti, il cui morso difficilmente lascia scampo. Basterebbe, però, informarsi per considerare anche che le specie potenzialmente pericolose nel Mar Mediterraneo si contano sulle dita di una mano e alcune, comelo squalo elefante(il secondo pesce più grande al mondo) si nutrono solo di plancton, come le balenottere. Accerchiarli, fotografarli, spaventarli e, forse, ancheucciderli per pauraquindi, non è giusto e non fa bene, alla specie e agli ecosistemi: «Gli squali e le razze restano tra lespecie maggiormente a rischio di estinzionea causa soprattutto degli impatti antropici, tra cui le catture accidentali e il degrado degli habitat – ha dichiaratoMassimilianoBottaro, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, capofila del progetto – per questo dobbiamo ricordare ai cittadini e alle cittadine la necessità di preservare il mare e i suoi abitanti, a partire proprio da quelli ingiustamente più temuti, ma al tempo stesso più vulnerabili». «Nonostante la loroimportanzaecologicae il loro fascino – ha aggiunto – essi non hanno beneficiato di quel processo di rivalutazione di cui hanno goduto la maggior parte dei grandi predatori terrestri e restanotanto temuti quanto sconosciuti ai più». Così, percoinvolgere attivamente i cittadini nella tutela degli squali,aiutarli a conoscerli e a convivere con loro senza timori, il progettoElife, in occasione della Giornata mondiale degli squali, ha pensato di rilanciare laSharkApp, un’app tramite la quale è possibile segnalare gli avvistamenti di squali e diventare protagonista della salvaguardia di questa specie a rischio, e di organizzare numerosieventi e iniziativesul tema: •Giovedì 13 luglio,dalle ore 18.30, alla vigilia della Giornata mondiale degli Squali, gli esperti e le esperte del progettoLife Elifehanno incontrato il pubblico durante un aperitivo scientifico a tema presso il locale “Gusto a bordo” sulla tolda della Nave Blu dell’Acquario di Genova; •Venerdì 14 luglio, alle ore 11.00,è in programma un incontro on line, coordinato daLegambiente, su“Squali nel Mar Mediterraneo: fake news, curiosità e minacce per la specie”. L’intento dell’evento social, organizzato sulla pagina YouTube diLegambientee sul sito deLa Nuova Ecologia, è aumentare la conoscenza, imparare come riconoscere gli squali e scoprire notizie e curiosità sulle specie che abitano il Mediterraneo. •Venerdì 14 luglio, a partire dalle ore 10, presso la spiaggia dei Conigli a Lampedusa, gli esperti e le esperte di Cnr, Area marina Protetta Isole Pelagie e Legambiente organizzano un incontro con i turisti e attività didattiche per i bambini e bambine. •Anche a Cipro e in Grecia sono previste attività di educazione ambientale nelle scuole e una giornata aperta per parlare del progetto con il mondo della pesca professionale, presso gli uffici del partner di progettoMarine and Environmental Research – MER Lab.
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