Annunciata la scorsa estate dopo leprotestedel movimentoAddress The Dress Code,la nuova regola(o chiamiamola deroga)che permette alle tenniste di indossare shorts scuri sotto al gonnellino o ai pantaloncini bianchidebutta finalmente a Wimbledon 2023, in corso fino al 16 luglio, insieme all’uso dell’Intelligenza Artificialeper i commenti degli highlights della giornata. Sembra una piccola concessione maci sono voluti 146 anniper strappare al circoloAll England Lawn Tennis and Croquet Club,organizzatore del torneo,una modifica al codice dell’all-white-clothing, ovvero dell’abbigliamento completamente bianco che da sempre caratterizza la competizione. Esiste infatti undecalogo ferreo per tutti i giocatoriche è stato già contestato più volte nella storia con piccoli atti di boicottaggio da parte di numeri uno del calibro diVenus Williams, costretta a cambiarsi il reggiseno sportivo con le cinghie rosa nel 2017. Tatiana Golovin nel 2007 indossò biancheria rossa perché ancora non c’era un divieto esplicito sull’intimo, inserito poi nel 2014.Roger Federer venne censurato per le suole delle scarpe arancioninel 2013 ma il più tosto è stato senz’altroAndre Agassi, cheper protesta snobbò il torneo per un paio d’anniper poi vincerlo nel 1992. Come ricordato in unapprofondimentodel sitoThe Atletic, la regola all-white-clothing diWimbledonrisale alla fine del XIX secolo, quando si pensa che sia stataintrodotta per modestiapoiché il bianco aveva meno probabilità di mostrare macchie di sudore. La norma è stata poi estesa a tutto: scarpe e accessori come berretti, calzini, fasce per il sudore e persino racchette devono essere prevalentemente bianche, e nemmeno nella tonalità panna o crema. Ci sono anche altre formalità e tradizioni deltorneo di tennis su erbapiù celebre al mondo che sono dure a passare, per esempio il campione in carica del singolare maschile deve aprire il primo match a centro campo. Ma si fa anche a gara per partecipare al rituale dellaThe Queue, la coda di fan che stanno ore in fila per prendere biglietti economici per la partita del giorno successivo. La deroga per l’intimo femminile coloratoha però un altro significato eva letta come una conquista per non far sentire in imbarazzo le tenniste che durante le partite hanno ilciclo mestruale. In base alle testimonianze raccolte daThe Atletic, molte sportive hanno dovuto escogitare persino dei segnali in codice con i loro team per sapere se si erano sporcate di rosso sui vestiti. Anne Keothavong, ex numero 1 britannica, telecronista e ora nel consiglio dell’All England Clubche ospita Wimbledon, ha definito «un gradito cambiamento» la decisione approvata all’unanimità dal consiglio, dopo chenel 2022 un gruppo di attiviste aveva manifestato fuori dai cancellidel torneo indossando pantaloncini rossi sotto alle gonne biancheper sollecitare un cambio di passo sul dress code. «Crediamo che questa modifica delle regole aiuterà le giocatrici ad alleviare una fonte di ansia, permettendo loro di concentrarsi esclusivamente sulle prestazioni» ha detto Sally Bolton, amministratore delegato dell’All England Club. Il tennis non è l’unico sport a mettere in difficoltà le sportive con le mestruazioni durante le competizioni. Lo dimostrano le nuove decisioni prese dalla nazionale di calcio femminile inglese in partenza per ilMondiale 2023con un nuovo kit: una camicia bianca e pantaloncini blu scuro. Lo sponsor ha anche incluso una fodera per la protezione dalle perdite nei pantaloncini. La stessa scelta è stata fatta lo scorso marzo dallanazionale femminile irlandese del rugby, che ha annunciato l’intenzione di abbandonare i tradizionali pantaloncini bianchiin occasione delWomen’s Six Nations.
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