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Moda sostenibile: l’incontro tra riciclo e digitale

 

Ormai si parla sempre più spesso dimoda e sostenibilità. E, nonostante gli ostacoli che si possono incontrare nel rendere green una delle industrie più inquinanti al mondo, c’è qualcuno che prosegue in questa battaglia. È il caso dello stilista giapponeseYuima Nakazatoche, durante la settimana dellahaute couturedi Parigi (dal 3 al 7 luglio), presenterà alPalais de Tokyouna collezione realizzata con tessuti in fibre riciclate e rigenerate. Questi tessuti, a loro volta, sono stati acquistati personalmente dal designer inKenyada prodotti tessili di scarto e poi personalizzati con stampe digitali. Il messaggio che Nakazato vuole lanciare sembra molto chiaro:un cambiamento radicale nel settore della moda sul piano ambientale è possibile. Ma non solo: come vuole dimostrare lo stilista, il cambiamento è possibile pur mantenendoalto il livello della qualità e della creatività. Alle spalle di questo ambiziosissimo progetto c’è ancheSeiko Epson, gruppo giapponese che da 20 anni ha deciso di provare a sperimentare, e poi rafforzare, a Como il legame tramoda, tecnologia e sostenibilità. Di questopiano di investimento a lungo terminefa parte la fusione di 2 realtà, l’azienda meccano-tessile Fratello Robustelli e l’impresaFor Tex, storici partner dell’azienda giapponese: il progetto è andato di pari passo insieme allo sviluppo della stampante digitaleMonna Lisalanciata nel 2003. «Creare questo centro a Como è stata la scelta giusta – ha commentato Yasunori Ogawa, presidente diSeiko Epson Corporation,aIl Sole 24 Ore– anche perché noi possiamo imparare molto dalle aziende manifatturiere di questo distretto e progredire nelle nostre attività per poicollaborare condesignerda tutto il mondo». Dal canto suo, Paolo Crespi, commercial director diEpson Como Printing Technologies, ha dichiarato che «il maggior numero di installazioni di queste stampanti è proprio in Italia: quasi tutti i maggiori brand di lusso operano sul nostro territorio, epossiamo orgogliosamente dire che stampano conMonna Lisa».Si tratta di una tecnologia che ha affascinato anche il mondo delfast fashionin quanto permette di produrre in modo veloce, ha spiegato Crespi, cose impensabili da realizzare con i tempi dell’incisione e della stampa tradizionale. Nella sua ultima versione presentata a Milano,Monna Lisaha dimostrato di riuscire a coprire con il digitale il 100% delle necessità di stampa. Ma la sfida è esportare il modello in mercati con volumi più elevati, ma che ancora sono indietro in tema di sostenibilità: «Il nostro primo obiettivo è rendere possibile unpassaggio dalla stampa analogica a quella digitale– ha concluso Ogawa – e poi puntiamo a introdurrefibre tessili riciclate, come abbiamo fatto per la carta, che vengono create senza usare acqua, e nuovi materiali sostenibili».

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