Dopo tanta attesa il momento fatidico è arrivato e si è rivelato quello che tutti si aspettavano: unsuccesso. È ancora presto per dire se la carriera dadirettore creativo della linea uomodiLouis VuittondiPharrell Williamssarà luminosa come quella che lo ha visto per decenni protagonista incontrastato della scena musicale mondiale, ma una cosa è certa:la sua prima sfilata ha lasciato il segno. Il debutto della star nelruolo che fu di Virgil Abloh, prematuramente scomparso nel 2021, è avvenuto durante lasettimana della moda maschilealPont Neufdi Parigi, trasformato in una passerella scintillante ricoperta del motivo Damier dorato, marchio di fabbrica della Maison insieme al Monogram. Nella collezione primavera estate 2024 presentata in passerella èevidente il nuovo tocco di Williams, che rende omaggio all’Americae in particolare al suo luogo di nascita,Virginia Beach. Protagonista assoluto il motivoDamier pixelato e reso simile al camouflagee per questo ribattezzatoDamoflage, onnipresente in capistreet weardestinati a diventare iconici, impreziositi anche da un nuovo logo,LV Lovers. Ma al di là degliabiti,la potenza di Pharrell Williams sta proprio in Pharrell Williamse nella capacità di catalizzare su di sé ogni attenzione, qualunque cosa faccia.Il video della sua sfilataal momento hasuperato i 502 milioni di visualizzazionicomplessivi su tutte le piattaforme, un numero in continuo aggiornamento e mai raggiunto dal brand fino a ora, che testimonia come con ogni probabilità il suo arrivo aLouis Vuittoncambierà, almeno in parte, il mondo della moda. Elitaria, lussuosa ed esclusiva, ma con un tocco di pop:questa la visione di Williams, che detta le mode non solo con quello che disegna ma con tutto ciò che indossa. Non è un caso che sia arrivato alla sfilata con un paio diocchiali da sole in oro e diamanti diTiffany&Codivenuti già il sogno proibito di molti. Una rivoluzione non solitaria la sua, ma che si avvale anche dellapresenza costante di tante celebrità, molte delle quali divenute negli anni amici. Alla sua sfilata non mancava quasi nessuno. In prima fila, di fianco alla famiglia Arnault proprietaria del gruppoLVMH,sedevano infatti tra gli altriBeyoncée Jay-Z, Rihanna, A$AP Rocky, LeBron James, Zendaya, Kim Kardashian, Jared Leto, Lewis Hamilton, Jaden e Willow Smith, Kelly Rowland, Naomi Campbell, Lenny Kravitz,Ghali, Mahmood. Tutto lo show business alla corte di Pharrell Williams, al quale prima o poi dovrà probabilmente inchinarsi anche ilmondo della moda, che non aveva accolto positivamente il suo arrivoalla direzione creativa diLouis Vuitton.Questione di merito o presunto. Nonostante infatti Williams sia da sempre un’icona di stile e graviti da tempo nell’orbita del fashion system grazie anche alla creazione di un suo brand e a collaborazioni con diversi marchi comeGucci,Adidas, Chanel, Uniqoe lo stessoLouis Vuitton, il musicistanon si era mai cimentato con bozzetti e affinie questo ha fatto storcere il naso a molti. Soprattutto ai tanti stilisti che, dopo la scomparsa di Virgil Abloh, speravano di poterne raccogliere iltestimone, che invece è stato depositatotra le mani di una pop star, molto probabilmente scelta proprio perchéoutsider, dalla visione eclettica, certamente, ma estranea alle logiche della moda e per questo forse migliore di altri, perché in grado di rivoluzionarla senza condizionamenti pregressi. Enon è detto che la rivoluzione passi necessariamente dagli abiti, che nell’era del digital e dei social network contano ma non come un tempo, fagocitati dallo spettacolo e dallacapacità di rendere le sfilate eventi in grado di macinare view e collezionare like.Un’abilità che sicuramente a Pharrell Williams non manca visti i record polverizzati dal video del suo primo show e il numero di follower personali, solo 14,8 milioni su Instagram. La linea maschile è quella meno sviluppata dal marchioLouis Vuitton,che ha il proprio core business nelle borse, seguite (ma con notevole distacco) dagli abiti da donna; per questo è logico presupporre che la scelta di un personaggio tanto noto e con un potere di influenzare le masse indiscutibile sia stata mossa anche dalla volontà didare nuova linfa a un segmento in ombra, che con il suo predecessore aveva iniziato a risollevarsi. Se sarà stata azzeccata o meno potrà dirlo solo il tempo. Di sicuro ora c’è solo che MisterHappysembra essere partito con il piede giusto, mettendo a tacere (per il momento) le polemiche.
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