«La mia vita è completamente cambiata dopo lo scoppio della guerra – spiega Olga, originaria dell’Ucraina – Quando sono venuta in Italia ho visto una “stella”, ho capito che mi piacevapreparare cocktaile lavorare dietro il bancone. Ed è quello che faccio ora». Anche Elias, che proviene dal Marocco, sta lavorando in un pub: «A 18 anni non sapevo bene cosa fare, quindi ho cambiato molti mestieri: ho iniziato come addetto alla vigilanza, poi magazziniere, cameriere, e qualche anno fa sono rimasto fermo per il Covid. Ora il mio sogno ha iniziato a realizzarsi, sono felice:lavorare dietro a un banconemi fa conoscere culture e persone nuove e differenti». Olga e Elia sono2 dei 30 ragazzi e ragazze che hanno partecipato alla terza edizione diAd Astra Project, il programma di formazione-lavoro peri giovaniNeet (Not in Education, Employment, or Training). Si tratta di persone che non hanno e non cercano un impiego, non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale. L’iniziativa, ideata e sostenuta daFondazione di Comunità Milanoin collaborazione con Campari Group, Heineken Italia, Lavazza Group eA&I Società Cooperativa Sociale Onlus,con il Patrocinio di Comune di Milano e di Regione Lombardia, si rivolge aragazzi e ragazze tra i 18 e i 27 anni residenti nell’area metropolitana di Milano, disoccupati o inoccupati, con basso livello di istruzione e scarsa esperienza lavorativa. Offre un percorso gratuito e aperto a chiunque sia in possesso dei requisiti e voglia cimentarsi in un percorso di formazione lungo un anno nelmondo delBeverage(Caffetteria e Bartender-Mixology). «È un’opportunità per fare davvero ciò che volete della vostra vita: trovate il percorso giusto per voi e non abbiate paura di sognare». CosìAlessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, si è rivolta algruppo del 2023, riunito a Villa Campari, a Milano, per ricevere i diplomi, ecomposto perlopiù da ragazzi (72%)e con una percentuale didonneche per la prima volta dall’avvio del progetto si attesta intorno al30% del totale, “dimostrando un crescente interesse verso le professioni del beverage”, spiegano daAd Astra Project. La maggior parte dei partecipanti è di origine straniera (80%), più di un terzo vive in comunità alloggio (36%), il restante in famiglia. Per quanto riguarda la preparazione scolastica, il40% ha conseguito la terza media in Italia, il 12% ha conseguito il diploma superiore in Italia e oltre il 48% ha un titolo riconosciuto solo dal Paese d’origine. Più della metà dei partecipanti ha avuto brevi esperienze dilavoroin ambiti diversi. «Gran parte dei ragazzi ha avuto percorsi di vita faticosi:alcuni hanno abbandonato gli studi, altri arrivano dall’estero,qualcuno non sa ancora come e che cosa costruire», ha spiegato Sara Ombrini, responsabile Area LavoroA&I Società Cooperativa Sociale Onlus. Il nome,Ad Astra Project, fa infatti riferimento al motto latino “Per aspera ad astra”, che significa:“Attraverso le asperità sino alle stelle”. Restituiscel’idea di fatica e apprendimento progressivoper acquisire capacità professionali misurabili, ritrovare la fiducia e imboccare la propria strada nel mondo. Il percorso formativo offerto daAd Astra Projectsi è sviluppato in 4 tappe:a gennaio 2023 c’è stata la selezione dei partecipanti, «avvenuta sulla base della loro motivazione, dei loro desideri professionali, e non delle conoscenze tecniche, perché quelle andavano ancora apprese», ha sottolineato Ombrini. La cooperativa sociale A&I ha guidato il primo modulo di formazione, interamente dedicato allesoft skills: puntualità, precisione, impegno, collaborazione, lavoro di squadra, competenze trasversali e relazioni essenziali nel mercato del lavoro. In seguito, amarzo 2023, i ragazzi e le ragazze sono stati suddivisi in 2 gruppi: qualcuno ha intrapreso il percorsobar-caffetteriapresso ilTraining Center diLavazza Groupa Torino, della durata di 40 ore, incentrato sulla produzione e le varietà del caffè. Altri sono stati indirizzati verso il percorsobartender-mixologypresso laCampari Academy el’Universitàdella Birra del Centro di Formazione Heineken Italia: in 100 ore i ragazzi e le ragazze hanno acquisito conoscenze tecniche, teoriche e di interazione a tema cocktail e spillatura della birra. Oggi stanno svolgendo tirocini che dureranno 4 mesi in bar, bistrot, caffetterie, pasticcerie e, più in generale, esercizi commerciali del settoreFood & Beveragea Milano e dintorni. In questo periodo i partecipanti ricevono un compenso con risorse messe a disposizione da Fondazione di Comunità Milano. Dal 2019, quando il progetto è partito,sono 70 le persone under 30 formate per il settore Beverage: di queste, oltre il 75% dei partecipanti è stato assunto dopo un tirocinio retribuito di 4 mesi, in uno dei tantissimi esercizi commerciali coinvolti nell’area milanese. «La percentuale di ricollocazione di questi ragazzi è alta, il grado di occupabilità è elevato – ha detto Ombrini – I numeri possono sembrare piccoli, ma dietro di loro ci sono volti, storie. E spesso sono storie di riscatto».
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