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Valore D presenta la “Bibbia” dell’empowerment femminile

 

Lo abbiamo detto più volte, ma ripeterlo è importante per non dimenticarlo: secondo ilGlobal Gender Gap Report 2023delWorld Economic Forum,l’Italia è scesadal 63° posto al 79°(su 146 Paesi) per quanto riguarda laparità di genere. Per colmare questo divario,serviranno 132 anni. Esatto: solo nel 2154 donne e ragazze potranno raggiungere la piena parità. 132 anni di disuguaglianze, ingiustizie, occasioni mancate. Come ricorda l’associazioneValore D, l’Italia (anche in questo campo) non si distingue in positivo: il nostro Paese si posiziona così in basso in classifica soprattutto a causa dellascarsa partecipazione delle donne all’economia e alla politica: “abbiamo infatti il più basso tasso di partecipazione al lavoro (63% vs 72% media europea), limitato accesso alle risorse finanziarie e scarsa partecipazione politica (31,9% vs 97,48% dell’Islanda)”. Cambiare le cose è necessario, e urgente. In quest’ottica, continua l’associazione che raccoglie le imprese che promuovono un equilibro di genere, ilPnrr(PianoNazionale di Ripresa e Resilienza), una delle cui priorità trasversali è proprio laparità di genere, rappresenta un’occasione straordinaria,che non possiamo lasciarci scappare. Per questo,Valore Dha istituito untavolo di lavoro dedicato al Pnnr,per “rileggerlo” individuando al suo interno le missioni che più incidono sul miglioramento della condizione occupazionale femminile e sulla crescita del Paese ed elaborando, assieme aBoston Consulting Group, unplaybookche, forte dell’esperienza delle quasi 350 aziende affiliate, vuole essere la più “completa guida sul tema dell’empowerment femminile”. Più di 439 schede dettagliateche descrivono altrettantebuone pratiche aziendalie, per ciascuna, l’indicazione dei principali Kpi (Key Performance Indicators -Indicatori chiave di performance) che vengono impattati positivamente, e che vanno dallapercentuale di donne impegnate nella forza lavoroal loro aumento inposizioni managerialio in settori specifici, come loStem, dove è forte la sottorappresentazione femminile. Best practice che non lavorano in un’unica direzione:“investimenti tangibili sulle leve chiave del gender empowerment”, infatti “creano dei veri e propri circoli virtuosi, nei quali i benefici non vanno solo a senso unico verso le donne, ma ancheverso le aziende stesse,che attraggono talenti, aumentano il proprio employee engagement e, grazie a una maggiore soddisfazione dei dipendenti, creanoambienti di lavoro positivi e inclusivi”. Tra queste schede,180sono legate aoccupazione e genitorialità: “ I dati mostrano come una minor partecipazione femminile al mondo economico generi un impatto negativo non solo per le donne, ma per l’intera società. Iservizi di supporto alla genitorialitàe alla partecipazione delle donne al mondo lavorativo, sono direttamente correlati al tasso di fertilità, all’età media della popolazione, alle spese per le pensioni e infine al PIL. Stimolare positivamente e sinergicamente questi elementi signifca generare valore per tutti: singoli cittadini e cittadine, imprese e istituzioni” ha spiegato Giada Maldotti, Partner diBcg. “Questo aspetto risulta già chiaro per il mondo aziendale, che sta investendo fortemente per sosteneregenitorialitàe sviluppo femminile – ha aggiunto – È auspicabile un allineamento costante con il mondo istituzionale, per garantire che gli investimenti e gli sforzi aziendali volti ad assicurare una sempre maggioreemancipazione femminile, siano sempre più riconosciuti e valorizzati.” 212, invece, sono le schede allineate con gli obiettivi e le priorità dellemissioni del Pnrrsu cui si è focalizzata l’analisi diValore D: M1 “digitalizzazione”, M4 “innovazione, competitività” e M5 “istruzione e ricerca” e “coesione e inclusione”. Per quanto riguarda la prima missione, spiega l’associazione, “le misure messe in atto per facilitare unarivoluzione digitale che modernizzi il Paesepartono dalla constatazione dellaprevalenza maschile in ambiente Stem” e mirano quindi a colmare questo gap attraverso corsi di formazione riguardo tematiche digitali o discipline Stem, laboratori di innovazione e strumenti di flessibilità come losmart working. Stringendo il focus suistruzione e ricerca,invece, secondoValore Dè necessario che le nuove generazioni siano in grado diacquisire competenzeallineate allefuture esigenze del mondo del lavoro: “Molte aziende hanno già avviato una collaborazione con gli Istituti superiori e le Università attraverso corsi su tematiche di innovazione, materie Stem e ambito digital; eventi per supportare gli studenti nella scelta del percorso di studi; iniziative per incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di studio Stem; borse di studio per le Università e/o benefit per favorire l’istruzione dei figli dei dipendenti”. “Un nuovo futuro per tutti i cittadini da costruire attraverso l’innovazione del mercato del lavoro, facilitando la partecipazione, migliorando la formazione e le politiche attive,eliminando le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali, sostenendo l’imprenditorialità femminile”: ecco,secondoItalia Domani(portale Pnrr) l’obiettivo della Missione 5. Un obiettivo in cui le aziende, concludeValore D, hanno un ruolo fondamentale, che stanno già cercando di assolvere attraverso strumenti che favoriscano laprogressione delle carriere femminili,ma anche la certificazione della parità di genere e retributiva e percorsi di alternanza scuola-lavoro dedicati ai e alle giovani.

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