Qual è il rapporto dei lettori con i media?Quanto si fidano delle testate giornalistiche?A questa domanda torna a rispondere, per il 12esimo anno consecutivo, ilDigital News ReportdelReuters Institute. Basato su un sondaggioYouGovcondotto suoltre 93.000 consumatori di notizie online in 46 mercati(che coprono metà della popolazione mondiale) il rapporto mostra come i vari shock degli ultimi anni – tra cui la guerra in Ucraina e la pandemia di Coronavirus – hannoaccelerato i cambiamenti strutturali verso ambienti mediali più digitali, mobili e dominati dalle piattaforme. A livello globale, i contenuti basati su video, distribuiti tramite reti comeTikTok– che raggiungeil 44% delle persone di età compresa tra 18 e 24 annie il 20% per le notizie –InstagrameYouTubestanno diventando più importanti per le notizie, soprattutto in alcune parti del Sud del mondo, mentre le piattaforme comeFacebookstanno perdendo influenza, anche se rimane uno dei social network più utilizzati. A cambiare, però, non è solo la piattaforma, ma il modo le notizie vengono recepite e percepite: su piattaforme comeTikTok,InstagrameSnapchatil pubblico afferma diprestare maggiore attenzione a celebrità, influencer e personalità dei social media rispetto ai giornalisti. Ciò contrasta nettamente conFacebookeTwitter, dove media e i giornalisti sono ancora al centro della conversazione. In tutti i Paesi, la maggior parte degli utenti afferma dipreferire ancora leggere le notizie piuttosto che guardarle o ascoltarle, ma in alcuni paesi – a esempio Filippine e Thailandia – gli intervistati ora affermano di preferire il video al testo. Ipodcast continuano ad attirare consensi, sebbene “nel complesso rimanga un’attività minoritaria”: del 34% di utenti che accedono mensilmente a un podcast, solo 12% ascolta un programma relativo a notizie e attualità. Secondo la ricerca sono i podcast approfonditi, comeThe DailydalNew York Times, quelli più ascoltati sui vari mercati. Solo circa un quinto degli intervistati (22%)afferma di cercare le notizie iniziando dal sito o l’app di una testata, un calo di 10 punti percentuali rispetto al 2018. Gli editori in alcuni mercati più piccoli del Nord Europa sono riusciti a invertire questa tendenza, ma i più giovanipreferiscono accedere alle notizie tramite social media, motori di ricerca o aggregatori mobili. Il pubblico, però, rimanescettico sugli algoritmi utilizzati per selezionare ciò che vedono tramite motori di ricerca, social media e altre piattaforme: solo il 30% afferma che avere notizie selezionate sulla base del comportamento online precedente sia un buon modo per avere notizie. Nel 2016, l’ultima edizione del report in cui era stata posta la domanda, erano il 6% in più. Il consumo dei media tradizionali, come la Tv e la stampa, continua a diminuire nella maggior parte dei mercati, ma questo divario non viene colmato dal consumo online o sui social. I dati mostrano chei consumatori online accedono alle notizie meno frequentemente rispetto al passato: meno della metà (48%) afferma di essere molto o estremamente interessato alle notizie. Nel 2017 era il 63%. Nel frattempo, la percentuale diconsumatori di notizie che affermano di evitarle (spesso o talvolta) è del 36%. A essere diminuita è anche la fiducia nelle notizie: in tutti i mercati analizzati,è scesa di 2 punti percentuali nell’ultimo anno, con un ritorno ai livelli pre-Covid quasi ovunque.Solo il 40%degli intervistati, infatti, afferma di fidarsi della maggior parte delle notizie per la maggior parte del tempo. La Finlandia rimane il paese con i più alti livelli di fiducia complessiva (69%), mentre la Grecia (19%) ha il tasso più basso, dopo un anno caratterizzato da accese discussioni sulla libertà di stampa e l’indipendenza dei media. L’Italiasi attesta poco sotto la media, al 34%. “La fiducia complessiva nelle notizie rimane molto bassa”, spiega il report, “ma ci sono livelli relativamente alti di fiducia in alcuni specifici marchi di notizie, specialmente quelli noti per i livelli più bassi di partigianeria politica.I meno affidabili sono quelli con un pregiudizio politico più pronunciatoe anche il digitaleFanpage”, che è però sul secondo gradino del podio dei media con la maggiore reach online. Al primo posto c’èTgCom24, mentreAnsaonline si posiziona al terzo. All’Agenzia di stampa va invece il primato del media più affidabile:Ansa conquista la fiducia del 78% degli intervistatiguadagnando 5 punti percentuali. SeguonoSkyTg24con il 71% eIl Sole 24 Orecon il 69%.
Versare i contributi? Sembra ormai essere acqua passata, adesso l'INPS te li regala come un…
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…
Dall’11 novembre al 7 maggio 2023,Palazzo Albergati a Bolognaospita la mostraJago, Banksy, TvBoy e…