“Sei Daria, sei d’aria. L’apostrofo ti trasforma in sostanza lieve e impalpabile. Nel tuo nome un destino che non ti fa creature terrena. Perché mai hai conosciuto la forza di gravità che ti chiama alla terra”. Inizia così il bellissimo libro diAda d’Adamo, la scrittrice scomparsa lo scorso aprile a 55 anni e oggi vincitrice postuma del decimoPremio Strega Giovani, assegnato da una giuria di ragazzi tra i 16 e i 18 anni di 91 scuole superiori italiane e straniere.Come d’aria(edito daElliot) ha ricevuto83 voti su 503,sorpassandoMi limitavo ad amare te(Feltrinelli) di Rossella Postorino eUna minima infelicità(Neri Pozza) di Carmen Verde. Pubblicato il giorno prima della sua scomparsa, il romanzo racconta il rapporto unico, tragico e delicato,tra Ada e sua figlia Daria. È il vissuto di una donna colta, amante dell’arte e della danza, mamma di una bimba nata con una grave malformazione cerebrale.È la storia di 2 malattie,quella della figlia con disabilità e dell’autrice, che scopre di avere un tumore metastatico nel 2013. Èuna storia di amore e sofferenza, di ospedali, terapie,quotidianità impossibili, di un destino che unisce corpi e dolore. È «un libro che dovrebbero leggere tutti»,ha detto Alfredo Favi, marito di Ada, alla cerimonia di premiazione al Mann, il Museo Archeologico di Napoli, «la mia città e quella che ci ha fatto conoscere». Come d’ariaera stato presentato per il premio Strega dalla giornalista Elena Stancanelli,con questa motivazione:“Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice perriuscire a sostenere un sentimento tanto feroce.Un memoir nel quale si entra con facilità e dal quale si esce cambiati. C’è una tale quantità di vita da lasciarci senza fiato”. Nel 2008 Ada d’Adamo aveva fatto parlare di sé per unalettera apertascritta alla rubrica di Corrado Augias suRepubblicain cui prendeva posizione riguardo l’interruzione di gravidanza a scopo terapeutico.“L’aborto è una scelta dolorosa per chi la compie, ma è una scelta e va garantita. Anche se mi ha stravolto la vita,io adoro la mia meravigliosa figlia imperfetta. Ma se avessi potuto scegliere, quel giorno, avrei scelto l’ aborto terapeutico” scriveva Ada. Descrivendo quello che vedeva, e pativa, nei reparti di neuropsichiatria infantile dove si curano i bimbi nati pretermine,le famiglie si sbriciolano e le madri sono condannate a un “eterno presente”. Ieri è stata annunciata lacinquina finalista del Premio Strega, nato nel 1947 (il titolo andò a Ennio Flaiano), il 6 luglio verrà eletto il vincitore al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma; tra i libri in gara: Rosella Postorino conMi limitavo ad amare te(Feltrinelli, 217 voti); Ada D’Adamo conCome d’aria(Elliot, 199 voti); Maria Grazia Calandrone conDove non mi hai portata(Einaudi, 183 voti); Andrea Canobbio conLa traversata notturna(La nave di Teseo, 175 voti); Romana Petri conRubare la notte(Mondadori, 167 voti).
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